Con una nota in avvocatese, fatta pervenire a tutte le agenzie di stampa, Carletto il maialetto, novello Azzeccagarbugli, si dice sicuro dell’incompatibilità di Occhiuto per via della storia dei debiti contratti personalmente dal sindaco e addebitati al Comune che nel caso di specie viene chiamato in causa come terzo pagatore.
Il maialetto, dal pulpito, spiega con un linguaggio che nemmeno lui ha capito che l’incompatibilità di Occhiuto alla carica di sindaco è un evento inarrestabile che quando prima arriverà a “destinazione”. Chi gli ha scritto la nota gli assicura che è così. E’ questione di poco tempo. E la notifica presto busserà alla porta di Occhiuto.
A fargli eco, “sfruttando” l’occasione che arriva dall’inchiesta di Reggio (Mammasantissima), dove è impelagata tutta Forza Italia, per darsi un tono da persone use a praticar legalità, quell’incapace di Magorno e la folgorata sulla via della legge, Madame Fifì. Che oltre a mostrarsi esterrefatti e sorpresi in seguito alla scoperta, così come dice l’inchiesta reggina, che in Calabria esistono la ‘ndrangheta, i politici mafiosi, i corrotti, i massoni deviati, i ladri di stato e gli sfruttatori, si dicono anche preoccupati per lo stato di salute della Giustizia nella nostra città.
Una città che pare avere un statuto speciale, dove la Legge e il rispetto delle regole sono doveri che devono osservare solo i cittadini, mentre il sindaco può decidere autonomamente e senza preoccupazioni di ricevere sanzioni, quali Leggi e quali sentenze da rispettare e osservare. E prova ne è secondo il PD la querelle nata sui debiti di Occhiuto, dove nega l’evidenza, fino ad arrivare all’usurpazione della presidenza alla Provincia, dove Occhiuto si rifiuta di ottemperare ad una sentenza del Consiglio di Stato.
Senza contare l’illegalità diffusa, così come hanno scritto i deputati del PD, che ormai si è fatta regola negli uffici comunali. Insomma, pare che quella iniziata dal PD sia una nuova offensiva contro Occhiuto, portata avanti con i soliti contenuti: la continua violazione delle regole da parte di Occhiuto. Cosa che noi diciamo da anni. Nel totale menefreghismo di Madame Fifì e compari che per anni hanno preferito il silenzio alla denuncia.
Ma come si dice, meglio tardi che mai. Anche se tutto questo loro starnazzare sa più di opportunismo del momento che voglia di normalità e legalità. Evidentemente alle orecchie di questi qualcuno deve aver spifferato che qualcosa di grave ed imminente sta per abbattersi su Cosenza.
Qualcosa che gli ha permesso di ritornare alla carica – dopo un forzato silenzio sui guai di Occhiuto imposto dai vertici romani a tutto il PD locale, a seguito della gaffe di Magorno nell’intervista a caldo subito dopo lo spoglio a Cosenza, in cui diceva che i cosentini delle “qualità” di Occhiuto se ne sarebbero accorti a breve – e ribadire ciò che prima delle elezioni dicevano e che secondo fini analisti politici gli è valsa la sconfitta elettorale.
Parlare male di Occhiuto, dicono, non fa altro che accrescere la sua popolarità e il consenso nei suoi riguardi dei cittadini. Che evidentemente non accettano che a parlare di legalità e rispetto delle regole sia una come Madame Fifì.
Come dire: da quale pulpito viene la predica. Ed è proprio questo che ci ha fatto pensare allo spiffero: se Madame Fifì, Il Maialetto, e l’Incapace si mostrano così sicuri nel dare lezioni di legalità ad Occhiuto, nonostante siano i meno indicati a parlare di legalità, vuol dire che sanno i fatti loro. Come se qualcuno gli avesse detto: ora potete parlare, il cerchio sta per stringersi e Occhiuto e molti altri politici, massoni, e intrallazzini vari, hanno le ore contate. Anche se la gente ci critica non fa niente, tanto alla fine saranno costretti a darci ragione. Cara Madame Fifì, puoi andare a ruota libera.
Il pentolone Cosenza continua a bollire, e vuoi vedere che questa volta la banda del PD ha ragione? Non è da escludere che nelle prossime 48 ore potrebbero esserci delle clamorose sorprese. Così come profetizzato dal Magorno Nostradamus.
GdD