Da che mondo è mondo il padrone si è sempre approfittato del lavoratore. E da quando le imprese hanno capito che possono mungere a piene mani dalla mammelle dello stato per avere finanziamenti, appalti e corsie preferenziali, non si fanno scrupoli di usare i lavoratori come arma di ricatto.
In nome del lavoro nella nostra terra si è fatto di tutto. Dai disastri ambientali alle incompiute, passando per le produzioni promesse e mai partite, fino a creare un esercito di precari e assistiti.
Con la scusa del lavoro, in una terra affamata, gli unici che si sono arricchiti sono propri i padroni. E gli unici a finire sempre per strada sono i lavoratori.
I padroni intascano i soldi dei finanziamenti che raramente utilizzano per l’impresa, e a restare senza stipendio, però, sono gli operai. Riversando sulla spesa pubblica, come è giusto che sia, nonostante il finanziamento, il loro mantenimento. E a questa “pratica”, cioè quella di usare i lavoratori come arma di ricatto, non è certo estraneo il gruppo iGreco.
Noi di Iacchite’ ci teniamo a specificare che la nostra non è una battaglia contro i lavoratori del gruppo iGreco, con i quali solidarizziamo, ma non possiamo non denunciare i brogli che si verificano nell’assegnazione, in questo caso, dei posti letto alle strutture sanitarie in capo al gruppo.
E’ chiaro che se brogli ci sono stati non possono essere certo i lavoratori a pagarne le conseguenze. E, alla luce delle chiare responsabilità del dg Mauro, colui il quale ha combinato il pasticcio dell’assegnazione dei posti, è a lui che bisogna presentare il conto. Ovvero alla politica che lo manovra e gli ordina cosa fare.
Se le sue azioni in qualità di direttore generale dell’ASP dettate dai soliti suggeritori (lo sanno tutti che lo ha fatto nominare Madame Fifì), hanno creato problemi ai lavoratori, è lui, insieme ai suoi padroni, che adesso deve risolverle.
Capiamo bene la gravità della situazione che i lavoratori del gruppo iGreco stanno vivendo. Capiamo la paura di perdere il posto di lavoro e trovarsi dalla sera alla mattina, magari a 55 anni, senza più un reddito. Un vero e proprio dramma.
Capiamo la loro angoscia per questa incertezza. Ma prendersela con noi perché abbiamo denunciato un grave illecito, non risolve certo il problema. Così come non lo risolvono le minacce. Non siamo noi la causa dei vostri mali, ma la mala politica.
Chi vi utilizza come ariete per far soldi. Chi non tutela i vostri diritti. Chi vi ha abbandonato al primo alito di tempesta. Dovete prendervela con chi vi ha consigliato di accettare contratti “capestro”. Con i sindacati sempre più distanti dai vostri problemi. Con i politici che vi hanno utilizzato come merce di scambio. Noi siamo dalla vostra parte e lo saremo sempre se le vostre lotte saranno mirate a tutti questi. Ma non possiamo, quando succede qualcosa, nascondere la verità.
Per noi la prima cosa da fare è tutelare il vostro lavoro e i vostri sacrosanti diritti, e questo, dovete capire, lo deve fare la politica, non Iacchite’. Noi continueremo a dire dalle colonne del nostro giornale che tutti i posti di lavoro dovranno essere garantiti. Lo diremo ai politici, e agli imprenditori, gli stessi che prima vi fanno credere chissà che, e poi, ara squagliata da nivi si vidanu i…