“Il virus è morto”: Zangrillo scatena la guerra tra virologi

Calano ancora i contagi e le vittime da coronavirus in Italia, con la Lombardia che resta l’epicentro della pandemia. Sono tutto sommato confortanti i dati diramati dalla Protezione Civile per quanto riguarda la situazione a livello nazionale, con 355 nuovi casi di Covid-19 che portano il totale a 233.019. Rispetto a sabato, i deceduti sono 75 e portano il totale a 33.415. Esulta Alberto Zangrillo, direttore della terapia intensiva dell’ospedale San Raffaele di Milano, che sulla base di uno studio dello stesso istituto ha detto: “Il virus dal punto di vista clinico non esiste più. Lo dico consapevole del dramma che hanno vissuto i pazienti che non ce l’hanno fatta, non si può continuare a portare l’attenzione in modo ridicolo”.  Parole, pronunciate a Mezz’ora in più con Lucia Annunziata su Rai3, che hanno provocato la reazione di politici e virologi.

SPERANZA E COMITATO TECNICO-SCIENTIFICO FRENANO

“Guai a cantare vittoria, dobbiamo continuare su questa strada”, ha frenato invece il ministro della Salute, Roberto Speranza. “Le prossime saranno settimane dall’ esito non scontato, il comportamento corretto delle persone sarà ancora la chiave determinante”, ha aggiunto ancora Speranza che su un possibile ritorno della pandemia ha ammonito: “Il rischio c’è, è sbagliato non riconoscerlo. Il rischio 0 non esiste ora, arriverà solo con il vaccino”. “Che ci sia differenza fra i territori è un dato innegabile. Il nord ha pagato il prezzo più alto, ma il dato uniforme è che tutte le regioni sono in discesa”, ha detto ancora il ministro.

Il comitato tecnico scientifico nega quanto affermato da Zangrillo bollando le affermazioni del primario del San Raffaele come un “messaggio fuorviante”. “Non posso che esprimere grande sorpresa e assoluto sconcerto per le dichiarazioni rese dal professor Zangrillo con frasi quali il ’virus clinicamente non esiste più’ e che ’terrorizzare il Paese è qualcosa di cui qualcuno si deve prendere la responsabilità’. Basta semplicemente guardare al numero di nuovi casi di positività a SARS-CoV-2 che vengono confermati ogni giorno per avere dimostrazione della persistente circolazione in Italia del nuovo coronavirus”, ha detto Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e componente del Comitato tecnico-scientifico.

BASSETTI E PREGLIASCO DANNO RAGIONE A ZANGRILLO

Il direttore di Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, si è detto d’accordo con il professor Zangrillo: “Non voleva dire che il Coronavirus non c’è più, intendeva dire che chi è affetto da Covid arriva in ospedale in condizioni meno gravi. È un dato di fatto. Il virus è mutato, questa è la sensazione di chi lavora sul campo. I virologi diranno perché e come è cambiato. Il patentino per i turisti invece è incostituzionale e non serve a niente. Cosa significa il certificato? Chi fa i tamponi? E nel frattempo i turisti dove stanno? Non serve”.

Anche Fabrizio Pregliasco, epidemiologo dell’Istituto Galeazzi di Milano, si è espresso nello stesso senso: “Ci siamo confrontati con Zangrillo ed è un’evidenza, ha ragione, ma dobbiamo restare vigili e prudenti perché di questo virus si scoprono sempre cose nuove. Ora siamo in grado di gestirlo meglio rispetto al passato”.