Incompiute e pericoli: cobalto lungo la Sibari-Sila? (di Roberto Saporito)

Opere incompiute e pericoli. Cobalto lungo la Sibari-Sila?

di ROBERTO SAPORITO

Ci risiamo. Si ritorna a parlare della Sibari-Sila. E non certamente per cose positive. Al danno, la beffa e il pericolo per la salute pubblica. Acri in rete, si è occupata spesso della cosiddetta Sibari-Sila, una delle tante opere pubbliche calabresi incompiute. Questa è la più grande. I lavori, iniziati nel 2008 (quindi in questo anno compiranno 11 anni), sono fermi da quattro anni e difficilmente riprenderanno. Se per il Tav il Governo tentenna, figurarsi per la Sibari-Sila.

Tra soldi spesi male, errori progettuali e ritardi inconcepibili, se i ministri dovessero recarsi sul posto, ci farebbero una pernacchia. Poco più di due chilometri, otto viadotti, due gallerie per un importo che sfiora i 50 milioni. Incredibile. A distanza di 10 anni, chi passa da quelle parti, tra un silenzio surreale, vede solo cemento, mezzi fermi, colline sventrate, ferro arrugginito e strade dissestate. Ed a quanto pare anche rocce e minerali pericolosi. Adriano D’Amico, già consigliere comunale, è l’unico che si indigna e grida allo scandalo. Di recente ha sollevato un altro grave problema. Durante l’opera di scavo dell’ultimo tunnel, lungo circa 500 metri, sono stati estratti centinaia di metri cubi di rocce contenenti cobalto, un elemento chimico che può diventare altamente tossico per la sua radioattività. Questi massi di colore giallastro che vanno sul blu giacciono sulle colline. Sono incustoditi e tutti possono venirci a contatto. Nessuno protesta.

Nemmeno le associazioni ambientaliste. Ad oggi, non c’è una nuova strada e la vecchia è impraticabile. Ad oggi, la Sibari-Sila è solo un ammasso di cemento inutilizzabile, un simbolo dell’incapacità calabrese. La comunità vuole sapere come stanno realmente i fatti, come sono stati spesi 48 milioni (24 per chilometro!!) di soldi pubblici, cioè di tutti noi, come mai i lavori sono fermi e quando riprenderanno, se è vero che ci sono problemi ambientali, se è vero che vi sono stati errori progettuali ed infine se è vero che ci sono inchieste della magistratura ed a che punto sono. Sarebbe interessante conoscere il pensiero degli amministratori di allora, 2009, ovvero sindaci, assessori, consiglieri regionali, parlamentari ma anche degli organi competenti, Provincia e Regione.