Isola. Niente acqua per i campi, l’allarme resta rosso nonostante le (solite) chiacchiere di Occhiuto

ISOLA CAPO RIZZUTO – Per l’irrigazione delle colture nei campi dell’altopiano di Isola Capo Rizzuto non pare proprio che non ci sia la possibilità di avere l’acqua. Nonostante l’autorizzazione di Terna di usare anche la parte dei acqua dei laghi vincolata per eventuali emergenze energetiche, la priorità è stata data alla popolazione come è giusto che sia.

Lo hanno riconosciuto anche gli agricoltori che hanno protestato in questi giorni: l’acqua va data prima alle famiglie e poi all’agricoltura In questo caso, considerato che c’è stato qualcuno che ha sbagliato nella gestione del’acqua, gli agricoltori chiedono il risarcimento degli investimenti effettuati. Un risarcimento che dovrebbero avere quantomeno per il trattamento che è stato loro riservato.

Ad Isola Capo Rizzuto, come hanno raccontato in piazza del Popolo diversi imprenditori, ci sono stati amministratori regionali e dirigenti regionali che hanno assicurato che l’acqua ci sarebbe stata. Tranne poi accorgersi all’improvviso che a metà ottobre di acqua nei laghi silani non c’era più traccia. A2A l’aveva consumata per produrre energia elettrica nel momento in cui l’energia si vendeva al prezzo più caro. E’ anche vero quello che dice A2A, che ha prodotto meno energia perché c’era poca acqua nei laghi calabresi, ma lo ha fatto  anche con la poca acqua che c’era consumandola a scapito sia dell’agricoltura ma soprattutto dei cittadini che rischiano tra un mese – se non pioverà in modo abbondante – di restare a secco.

Dall’altra parte c’è la Regione Calabria che non ha svolto alcuna verifica ed è stata colta di sorpresa. Risuonano strane le parole di Occhiuto che ringraziando Terna dice: “Nei prossimi giorni continueremo a monitorare – come stiamo facendo da settimane – la situazione”. Evidentemente il monitoraggio non è servito o non si è fatto contrariamente a quanto dice Occhiuto. Sicuramente qualcuno dovrebbe muoversi per cercare di capire cosa è accaduto all’acqua dei calabresi con la quale A2A produce energia elettrica e fa profitti.

Il timore di una rivolta sociale ha fatto fare promesse di rilasci di acqua che si sapeva non potevano essere mantenute perché di acqua non ce n’è. Anche quella fatta dopo la protesta in piazza del Popolo di rilasci di acqua per l’irrigazione, è stata una nuova presa in giro. Al momento in cui scriviamo non è pervenuta alcuna comunicazione ufficiale dalla Regione al Consorzio di bonifica di rilasci nel lago di Sant’Anna da cui poi si dirama la rete irrigua dell’altopiano isolitano. Solo Terna ha autorizzato il rilascio ma è evidente che si tratta di acqua per uso idropotabile.

La protesta inscenata il 28 e 29 ottobre ha avuto il merito di far accendere la luce rossa dell’allarme nelle istituzioni locali che non si erano probabilmente rese conto della gravità della situazione. Il Crotonese, già il 26 ottobre titolava che c’era acqua per soli 21 giorni. Nessuna reazione! Neppure i cittadini sempre pronti su social a disquisire su ogni cosa si sono resi conto di quanto sta accadendo. Il problema è serissimo. Potremmo restare senza acqua. Anche per questo lunedì 31 ottobre alle 17.30 alla provincia di Crotone si terrà una riunione tra amministratori comunali, agricoltori e Consorzio di bonifica per mettere a punto una linea comune sull’emergenza idrica da presentare poi giovedì 3 novembre all’incontro convocato dal Prefetto di Crotone, Maria Carolina Ippolito, ed al quale sono stati convocati Regione Calabria ed A2A. Per il resto dobbiamo sperare nella pioggia.