Italia-Austria? Una sfida del Carso… (di Giulio Bruno)

Italia-Austria: una sfida del Carso…

di Giulio Bruno

L’ottavo di finale del Campionato Europeo di calcio vedrà di fronte Italia e Austria. Come in occasione del primo conflitto mondiale, quando l’esercito austro-ungarico e quello italiano si fronteggiarono sull’altopiano carsico. Dunque, Italia-Austria sarà una partita del Carso…

Ma cosa pretendono questi austriaci? Il Carso è nostro e non siamo disposti a cederlo per nessuna ragione al mondo. Ci hanno già provato una volta a sottrarcelo e gli è andata male. Succederà la stessa cosa agli Europei di calcio. Anche se, diciamocela tutta, non è necessario il possesso di qualcosa per essere titolati ad attribuirsi una definizione di verosimiglianza. L’Austria, dunque, può essere definita comunque una nazione del Carso, un po’ come l’Italia.

Vienna è una città del Carso, la principessa Sissi è una principessa del Carso, il Danubio è un fiume del Carso, Popper è un filosofo del Carso, la Sacher è una torta del Carso e, se vogliamo, anche Mozart è un compositore del Carso. Ma bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare.

Anche noi, soprattutto noi, siamo un Paese del Carso. I nostri politici sono politici del Carso. Spesso le scelte che compiamo sono scelte del Carso. Abbiamo un premier del Carso, un governo di larghe intese del Carso, infrastrutture del Carso. Soprattutto al sud, dove il Carso non c’è ma è lo stesso presente. Una contraddizione del Carso. Malasanità del Carso, mafia e ndrangheta del Carso, disoccupazione del Carso, corruzione del Carso.

In Calabria, poi, c’è la sublimazione dell’ossimoro del Carso. Un governatore leghista del Carso, una classe politica e dirigente del Carso, un’incapacità diffusa del Carso, molteplici incompetenze del Carso. E per non farci mancare niente, anche i nostri candidati alle prossime elezioni regionali calabresi sono, in larga parte, candidati del Carso. Il nostro, da meridionali, è sicuramente un destino del Carso. A ragion veduta, proprio perché geograficamente il Carso è nostro, tornando al calcio la sfida la vinciamo noi. Perché tra l’originale e il surrogato prevale sempre il primo. E perché, almeno nel calcio non c’è paragone. E che Carso!