Italiani creduloni

Italiani creduloni: c’è chi crede nella veggente che moltiplica pizze e panini per i pellegrini affamati giunti da ogni dove, a Trevignano, per adorare la Madonna che piange sangue di maiale, e c’è chi crede alla Meloni. Ad ognuno il suo… credo. In un paese apparentemente libero, ognuno è libero di scegliere da chi farsi prendere per il culo:chi sceglie i maghi e chi la politica. Che in Italia si trasformano in due grandi categorie sociali: chi fa lo scemo per non andare in guerra, e gli scemi che vanno in guerra. Due aspetti dell’italico carattere che descrivono due diverse individualità sociali: il furbastro  e l’ingenuotto (o fessacchiotto). Di furbacchioni l’Italia è piena: tutti sanno che fare il furbo a discapito degli altri, in Italia paga. Ma il nostro paese è soprattutto pieno, anzi stracolmo, di ingenuotti: quelli che abboccano a tutto senza nulla obiettare, e quelli che abboccano a tutto ma che si credono più furbi dei creduloni che bonificano tutti i loro risparmi alla prima veggente che passa e che promette “miracoli”.
Ecco, i fessacchiotti che abboccano a tutto ma che si sentono furbi, rappresentano la maggioranza del corpo elettorale italico. Votano sempre il più quotato, il più papabile, il salvatore della patria del momento, convinti, ogni volta, di aver fatto una scelta furba che migliorerà la loro vita, salvo poi ritrovarsi, sitematicamente, con un pugno di mosche in mano. Ridono dell’ingenuotto che crede ai miracoli della veggente nel mentre abboccano a tutte le chiacchiere della Meloni e dei suoi sodali, convinti di essere più furbi degli altri. Ammirano la furberia dei politici che scambiano per intelligenza, senza capire che non c’è nessun confine tra le promesse della veggente e quella della Meloni: chi crede ai loro presunti miracoli, in entrambi i casi, è un boccalone. Difficilmente il credulone che si crede furbo ammetterà di “esser stato preso per il sedere”: l’orgoglio italico non ammette marce indietro, nessuno ama passare per fesso. Meglio tenersi la Meloni piuttosto che ammettere di esserci cascati un’altra volta. Del resto si sa: “il modo più sicuro di essere ingannati è credersi più furbi degli altri”.