Italietta allo sbando. I nostri eroi e la sindrome di Montecitorio (di Pino Tassi)

I NOSTRI EROI E LA SINDROME DI MONTECITORIO

Ieri l’Italia è stata attraversata da un’ondata di sdegno per le forti parole di denuncia che hanno portato alla luce le condizioni drammatiche in cui vive una parte fondamentale del paese. Come un battito d’ali a Pechino può provocare un uragano a New York, le parole sofferte pronunciate a Roma  si sono propagate dalle Alpi alla Sicilia diventando un’onda  sempre più grande e infine uno tsunami.

Anni di menzogne, di irrisione, di sputtanamento, all’improvviso sono ricadute contro gli stessi artefici condannandoli all’espiazione perenne. Il nostro eroe è un uomo mite, sofferto, coraggioso e ieri ha avuto il coraggio di alzare  forte la sua esile voce nel denunciare la povertà economica in sui lui e i suoi colleghi sono stati gettati in questi anni di populismo selvaggio.

Nelle case degli italiani, le stesse case in cui si è fatto scempio della verità, sono giunte le parole dell’onorevole Piero Fassino che ieri in Parlamento ha dichiarato che lo stipendio da lui percepito è di euro 4.720 mensili. Anzi, per la precisione, euro 4.718. Con la mano tremante il nostro Piero ha mostrato il suo cedolino. Voi non ci crederete: da uno stipendio lordo di 10 mila e passa euro tra trattenute Inps e compagnia cantando i soldi fuggon via come noccioline e siamo alla fame di una categoria di persone che sono l’avanguardia della Nazione e del Paese. Pensate in che condizioni di vita stanno vivendo gente come Casini, Gasparri, Meloni, La Russa, Calderoli. Gente da almeno vent’anni che vive con questi stipendi da fame. Molta di questa  Gente che non ha mano prestato le braccia all’agricoltura, all’industria, alla fatica.

Il coraggio del nostro Piero ha acceso i riflettori della ribalta su questi eroi che vivono, lavorano, travagliano, pensano nel silenzio e hanno dedicato la loro vita al benessere del popolo italico. Tra di loro non troverete nessun divanista, nessuno scansafatica, nessuno che viva a sbafo con i contributi della collettività. Solo un paese ingrato come il nostro poteva dedicare parole di fuoco con denunce pretestuose per far passare vagabondi, sfaticati e nullafacenti come vittime del giusto taglio della paghetta di stato che governi mollicci e nefasti aveva loro regalato per anni, diseducandoli al lavoro e alla fatica e spingendoli al consumismo e al lassismo morale e fisico. Gente che senza gloria e senza parte hanno rubato per anni i soldi dello stato, soldi che potevano benissimo essere indirizzati verso i servitori della stato, i rappresentanti del popolo in Parlamento, per farli vivere e lavorare in maniera più dignitosa. Anche la storia dei benefit aggiuntivi che li porterebbe a prendere circa 13 mila euro al mese è un’accusa ingiusta. Andate voi a vivere a Roma con quei miseri soldi, a pagare collaboratori, telefoni, francobolli, collaboratori, amici, amichette e quant’altro.

Solo ora capiamo anni e anni di duri sacrifici che hanno lasciato un segno indelebile sull’aspetto emaciato del nostro Piero. Pensate che vita dura è stata la sua, come ha fatto a campare dal 1994 quando è stato eletto per la prima volta in Parlamento. Sempre per il bene dei suoi concittadini si è sacrificato anche a fare il sindaco di Torino nel 2011. Un vero sacrificio e quegli ingrati dei suoi concittadini invece di riconfermarlo nella carica per acclamazione gli hanno preferito quella incapace della Appendino che in cinque anni  ha cancellato i risultati brillanti della sua azione…. In primis i debiti lasciati con le Olimpiadi invernali.

Dobbiamo avvisare dalle pagine di questo sito che più volte ha fatto strame della verità denunciando i presunti privilegi di una casta inesistente e alla fame che siamo di fronte ad una nuova SINDROME DI STOCCOLMA. In quel caso i sequestrati si innamorano dei sequestratori. Qui abbiamo che le migliori menti della nazione si innamorano di un posto che li sfrutta, siamo ad una nuova sindrome: LA SINDROME DI MONTECITORIO.

Vengono pagati male però poi tutti vogliono rimanere lì. Vecchi e nuovi arrivati. Prendete Di Maio e i suoi amici, prima di entrare in parlamento parlavano massimo di due legislature, a pochi mesi dallo scadere del secondo mandato che fanno? Abbandonano il M5S perché quel rincoglionito di Grillo non gli vuole dare il terzo mandato e fanno “Impegno Civico”. La fine non è stata gloriosa ma va ristabilita la verità, loro non lo facevano per la cadrega, lo facevano per l’Italia, per la Nazione, per la Patria.

Adesso basta, il popolo italiano deve alzare la voce e pretendere che Piero Fassino e i tanti come lui che da una vita si sacrificano in Parlamento, vedi Casini e tanti altri, la smettano subito e vadano a coltivare i propri interessi e le proprie passioni. Vadino a casa, alla Fantozzi. Vadino a casa, che l’Italia li avrà sempre nei loro pensieri. Chiediamo a gran voce che il limite dei due mandati parlamentari diventi legge, non per combattere la casta, ma solo per difendere tutti i nostri parlamentari dall’essere preda della SINDROME DI MONTECITORIO. E non parliamo dei nostri poveri Consiglieri regionali, altre vite sacrificate… che sciogliessero subito i consigli regionali e facessero tornare i tanti Einstein li seduti a lavorare. Mi raccomando, come dice il cazzaro Salvini, domani alle ore sei… di mattina.