La nuova Pd2 a Diamante: don Magorno e la mossa della disperazione

Don Magorno adesso vuole fare il sindaco

Tempi duri per quel furbacchione di don Ernesto Magorno. Il senatore “accriccato” con i poteri forti (ormai mafia o stato, come sapete, cambia poco) sa bene che se cade il governo dovrà trovarsi un lavoro vero, e allora pensa di pararsi il culo, cercando di diventare sindaco del suo paese natio, Diamante. Ma le sue quotazioni sono in ribasso, molti dei suoi referenti sono in galera e altri luoghi da dove riceveva voti sono sotto amministrazione controllata come la clinica Tricarico per esempio.

Ma intanto: che deve fare ? Pur di rimanere a galla se la gioca… Senza di lui i patti fatti con lo speculatore Savarese sarebbero crollati e con essi anche i tentativi di tenere in piedi la megastruttura che sta costruendo il suocero. Passando sulla strada statale 18 si può vedere una montagna smantellata, in zona turistica diventata commerciale, proprio per far posto alla Conad ed al grande centro commerciale intestato al cognato di Magorno, Mariano Casella, e costruito da Casella suo suocero. Insomma: una famiglia, un dentifricio e tutti assieme a mangiare sul Comune di Diamante… Al momento i lavori della Conad, sono stati bloccati, anche se qualcuno giura e spergiura che qualcuno ci lavora lo stesso. Forse qualche magistrato ci sta mettendo il naso. Come stanno mettendo il naso anche fra le intercettazioni del sottosegretario di Renzi, Luca Lotti, suo intimo amico, coinvolto fino al collo nel caso Palamara in quello che ormai tutti stanno ribattezzando il caso della nuova Pd2.

Il patto di Savarese con Magorno è chiaro. Savarese ha inserito cinque persone nella sua lista ed una di queste, Pascale, dovrebbe essere il vicesindaco. Cemento a piene mani quindi se vince Magorno. Costruttori e proprietari terrieri possono stare tranquilli, specie quelli nella zona dei ruderi di Cirella dove proprio Savarese ha un progetto bloccato dall’ex sindaco Sollazzo.

Altri interessi sono nella zona Riviera Blu al confine con Belvedere Marittimo, proprio dove c’è l’albergo di Branda, grande sponsor di questa lista e di questa unione innaturale dal punto di vista politico. Magorno resta un senatore del Pd e dovrebbe rispondere ad un’etica di partito, che evidentemente a nessuno nello stesso partito interessa.