La polizia a Coverciano. Tonali e Zaniolo ascoltati per un’ora e mezza sulle scommesse: cosa è successo

È un’onda che parte dalla Procura di Torino, si gonfia con le rivelazioni (spifferate da chi?) di Fabrizio Corona via social, e in poche ore travolge il ritiro azzurro di Coverciano. Un maremoto che rischia di non essere finito qui, con l’iscrizione nel registro degli indagati di Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo.

A fine allenamento, la polizia torinese ha notificato ai due calciatori gli avvisi di garanzia in vista dell’interrogatorio davanti al pm torinese Manuela Pedrotta che indaga su un giro di scommesse illegali online. La stessa inchiesta che vede già indagato lo juventino Nicolò Fagioli che ha collaborato con i magistrati e si è autodenunciato alla giustizia sportiva.
Ma se sul piano disciplinare tutto è ancora fermo, l’inchiesta penale corre. Anche per tenere testa alle «rivelazioni» via social dell’ex agente fotografico Fabrizio Corona. Gli inquirenti temono che non si tratti di «scoop» ma di «fughe di notizie» ad orologeria. Non a caso, ancora prima che Corona facesse i nomi di Zaniolo e Tonali via Instagram — mercoledì aveva annunciato la notizia di altri due azzurri coinvolti nelle scommesse -, la squadra Mobile di Torino era già a Milano per interrogarlo come persona informata dei fatti: un semplice «testimone». Alle quattro però, come promesso, via social sono arrivati i nomi di Zaniolo e Tonali. Informazioni che Corona dice di aver appreso da una misteriosa fonte con tanto di messaggio audio dalla voce contraffatta. Poi l’arrivo a casa sua degli agenti e la richiesta di seguirli in questura.

 

Gli investigatori hanno il sospetto che qualcuno possa aver svelato atti coperti dal segreto. Una talpa nell’inchiesta. Corona non è indagato, come chiarito dalla sua legale. E dopo un’ora abbondante negli uffici della questura di Milano, l’ex re dei paparazzi ha rilanciato: «Non posso dire niente su quello che ho detto alla polizia. L’inchiesta? Sarà grossa, racconterò tutto». Negli stessi istanti in autostrada, la A1, correvano altri poliziotti partiti dal Piemonte. Direzione Coverciano per notificare gli atti giudiziari ai due calciatori della Premier League – Zaniolo è all’Aston Villa, Tonali al Newcasle – e sequestrare le memorie dei loro cellulari e tablet. Un’ora e mezza davanti agli agenti (non c’è stato interrogatorio) e la decisione presa dalla Federcalcio di lasciare il ritiro della Nazionale: «Non sono nella condizione di affrontare gli impegni dei prossimi giorni».

Secondo la ricostruzione degli investigatori, anche Zaniolo e Tonali, come Fagioli, avrebbero utilizzato la piattaforma illegale per le scommesse finita al centro dell’indagine. Il centrocampista della Juve ha negato di aver mai giocato sulle partite dei bianconeri. E sembra abbia fornito indicazioni sui due compagni di Nazionale. Gli inquirenti vogliono però capire se ci siano altre persone coinvolte, esterne al mondo del calcio, che possano aver beneficiato di informazioni che arrivavano direttamente dai tesserati. In tal caso l’indagine torinese potrebbe prendere una piega ancora più pesante.

Il primo passo sarà l’analisi della copia forense degli smartphone e degli (eventuali) accessi alla piattaforma. «I nomi di Zaniolo e Tonali sono stati iscritti come atto di garanzia», dicono gli inquirenti. L’onda però è arrivata al cuore del calcio azzurro, con i poliziotti a Coverciano e i due atleti davanti agli agenti ancora con la divisa da allenamento della Nazionale.

Quando escono, i due hanno il volto scuro. Sono attesi a cena, ma non hanno tutta questa voglia di mangiare. Di sicuro i due incrociano Spalletti e scambiano due parole con lui. La decisione è presa. C’è il comunicato: “A prescindere dalla natura degli atti, ritenendo che in tale situazione i due calciatori non siano nella necessaria condizione per affrontare gli impegni”, la Figc ne decide il rientro nei rispettivi club stamattina.  La decisione, inevitabile, è stata presa dal presidente Gravina e dal c.t. Spalletti che si ritrova con due uomini in meno e riflette sulle nuove convocazioni, con Malta e Inghilterra all’orizzonte. Potrebbe arrivare Ricci del Toro. D’accordo è il ministro dello Sport Andrea Abodi: “C’è una partita ancora più importante della qualificazione all’Europeo, ed è quella della correttezza dei comportamenti, tenendo conto di un problema che non è un problema calcistico, è una patologia sociale: perché la ludopatia questo è. La scelta di mandare a casa i due ragazzi è stata opportuna, anche per loro tutela”. Il ministro conferma la versione che circola a Coverciano: “Su Fagioli era già emerso qualcosa, sugli altri abbiamo appreso in giornata”. L’Italia non ne sapeva niente.