La Regione Calabria e i Consorzi ad minchiam tanto cari a Peppe ‘ndrina (e scagnozzi)

APPLAUSI! Grandi applausi e riconoscimenti per il prezioso lavoro svolto da alcuni consiglieri regionali.

La commissione Bilancio del consiglio regionale della Calabria ha compiuto un piccolo ma fondamentale passo per trasformare in realtà una delle più importanti iniziative di sviluppo dei centri costieri del Vibonese” ha tuonato il “nuovo” consigliere regionale Michele Comito da Vibo Valentia ringraziando il prezioso lavoro svolto dal fu consigliere regionale, nonché suo “grande elettore” Vito Pitaro, impelagato mani e piedi con le ‘ndrine del Vibonese tanto da essere considerato “impresentabile” persino da Forza Mafia, nel portare avanti un’idea originalissima del magnifico onorevole Giuseppe Mangialavori meglio conosciuto come “Peppe ‘ndrina”, che già nel 2018 aveva presentato una proposta di legge  in consiglio regionale. Proposta di legge depositata il 24 ottobre 2020, due giorni dopo passava alla seconda commissione e approdava in consiglio regionale nella seduta del 19 novembre. La proposta di legge veniva approvata in cinque minuti in tutto, vero record mondiale, al cui confronto i primati di Marcell Jacobs impallidiscono.

E’ da due giorni che sindaci, esponenti di partito, consiglieri regionali applaudono il nulla. Del Consorzio della Costa degli Dei, che incorpora i nove comuni costieri della costa di Tropea, in questi quasi due anni del Consorzio si son perse le tracce, oggi rinasce a nuova vita perché si propone una modifica a dir poco folle perché si dà mandato allo stesso Consorzio di approvare il suo statuto ed eventuali modifiche successive, compito prima assegnato al consiglio regionale.

In pratica sarà lo stesso Consorzio che se la canta e se la suona. Vasto il programma del Consorzio: si punta a rilanciare il turismo nel Vibonese, al potenziamento delle infrastrutture ed in particolare delle strade, alla valorizzazione di tutti gli elementi culturali materiali e immateriali; dalla tutela dell’ambiente costiero e marino all’ammodernamento di piazze, parchi e borghi; dalla valorizzazione dei settori produttivi presenti al disinquinamento, fino alla tutela delle risorse idriche e molto altro.

Minchia, verrebbe da dire, manca solo la rivoluzione culturale di Mao e poi il turismo vibonese galopperà verso mete insperate e travolgenti. Per scendere da queste vette maestose si deve arrivare all’articolo 6 della legge istitutiva dove si arriva alla polpa, al punto 3  infatti si quantifica il tutto:La Regione Calabria, negli anni di durata del Consorzio, eroga annualmente un contributo di 150.000,00 euro”.

Quindi, per riassumere questa brillante idea, la Regione ha già nel 2020 istituito il Consorzio Costa degli Dei che non è mai entrato in funzione, dopo due anni si vuole modificare lo statuto per togliere alla Regione il potere di controllare e stabilire il  suo funzionamento che viene delegato al Consorzio stesso, che però è finanziato dalla Regione  Calabria con 150 mila euro all’anno.

Per completare il quadro, stesso luogo: Costa degli dei; stessa provincia: Vibo  Valentia; sede istituzionale: Camera di commercio e Provincia di Vibo Valentia; anno di grazia: 2019. Nasce il Distretto turistico del Vibonese, coinvolti i 45 comuni della provincia, i consorzi turistici privati, eccetera eccetera. Ad oggi, dopo  anni di attesa, la Regione Calabria non ha recepito la sua istituzione. Risuonano ancora le alte parole, pronunciate nel 2021, dal già assessore al Turismo Orsomarso detto anche Orsomarcio o Orsopanza, che pronunciò parole storiche  ancora oggi riportate dai migliori testi sul turismo, ipse dixit: “… i  Distretti turistici rappresentino davvero una svolta per un settore strategico dell’economia calabrese che riceverà dalla Regione investimenti diretti ed indiretti per oltre il 50% di risorse proprie. Per questo è importante ottimizzare le risorse. Anche per il Distretto Turistico è dunque necessario studiare un modello organizzativo e di governance efficiente, dotato di procedure snelle e di risorse qualificate…”.

Il modello che la Regione Calabria sta mettendo in atto è quello di creare consorzi e consorzietti ad minchiam, in base alle esigenze di questo o quel consigliere di maggioranza, se poi c’è di mezzo anche il capo di Forza Mafia e la sua terra natia allora i consorzi si possono anche duplicare, triplicare, all’infinito.

Tanto a che servono questi distretti turistici o consorzi? A nulla o se preferite ad una… minchia, sono le invenzioni istituzionali che nascono da qualche presunto esperto turistico o da qualche ministro pro tempore o assessore regionale o consigliere, per far vedere la propria ignoranza assoluta in campo turistico.

Tutte le materie che dovrebbe ricoprire il Consorzio Costa degli Dei sono o di pertinenza della Provincia (strade, infrastrutture) o della Regione e Comune (depurazione, promozione). Tutti i consorzi turistici nati dopo le famose Aziende di Promozione Turistica, sciolte dopo decenni per mancanza di fondi, sono stati tutti esperimenti fallimentari che sono serviti solo alla vana gloria di qualche personaggio locale o a sperperare qualche finanziamento ottenuto da questo o quell’ ente. Invece di creare consorzi ad minchiam facessero funzionare gli enti preposti che già sono carenti di loro, Regione, Province e Vomuni. Ma come diceva il grande Cetto: cchiu pilu ‘ppe tutti… E simu tutti cuntenti… O no?

Lettera firmata