(DI ANTONELLA MASCALI – Il Fatto Quotidiano) – Tornato in campo, pure con il debutto su TikTok, Silvio Berlusconi ieri ha lanciato una proposta per la solita giustizia da ricchi, gli unici che possono permettersi, come lui, costosi avvocati. Vorrebbe introdurre in Italia la cauzione per evitare la carcerazione preventiva prevista nel nostro Paese solo in caso di pericolo di fuga, reiterazione del reato e inquinamento probatorio. E subito vengono in mente gli Usa – dove ovviamente vige un sistema giudiziario molto diverso da quello italiano – patria della cauzione che, di fatto, è nella maggior parte dei casi per milionari. Un esempio recente per tutti: quello di Harvey Weinstein, l’ex più potente produttore cinematografico di Hollywood, denunciato da diverse donne per violenza sessuale, arrestato il 25 maggio 2018 e poche ore dopo scarcerato, con al polso il braccialetto elettronico, dietro cauzione di un milione di dollari, in attesa del processo. Dal 2020 si trova in carcere per una condanna a 23 anni.
Nell’agosto 2019, dal carcere Regina Coeli di Roma, ha evocato il suo paese, gli Usa, Gabriel Natale Hjorth, accusato insieme a Finnegan Lee Elder di concorso in omicidio del vice brigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega: “In America c’è un sistema diverso e probabilmente sarei uscito su cauzione”, confidò ai suoi avvocati. Possibile. Se si pensa che, per esempio, nel 2012, George Zimmerman, un vigilante di quartiere che uccise in Florida Trayvon Martin, un ragazzo nero disarmato, è uscito dal carcere perché si è potuto permettere di versare 150 mila dollari di cauzione. Anche a Londra, culla del common law, abbiamo casi “illustri”: nel 2011 fu scarcerato, in attesa del processo, l’ex portavoce dell’ex premier David Cameron, Andy Coulson, già direttore di News of the World, accusato per le presunte intercettazioni illegali da parte del tabloid.
Nella sua “pillola quotidiana”, Berlusconi esordisce con il problema, vero, delle condizioni indecenti delle carceri: “ Privare un essere umano della libertà personale è una cosa molto grave, ma in alcuni casi necessaria. Io sono un garantista… ma i veri colpevoli vanno puniti… bisogna, però, costruire nuove carceri in numero adeguato, in modo che garantiscano ai detenuti condizioni di vita dignitose” e bisogna “ampliare il più possibile le pene alternative al carcere”. Infine, sfodera la proposta già avanzata, un po’ in sordina, nel 2013, 2014 e 2018: “La detenzione carceraria deve essere l’extrema ratio e solo per i reati più gravi, dobbiamo introdurre l’istituto della cauzione, per limitare al massimo le carcerazioni preventive”. Come pezza d’appoggio al suo ragionamento, il leader di FI racconta che “da 30 anni sono 1000 persone all’anno, tre ogni giorno, ad andare in prigione senza aver commesso alcun reato, senza avere alcuna colpa, come poi risulterà dall’esito dei loro processi”.
Il messaggio che vuole lanciare, quello di masse di innocenti in carcere, è lo stesso che il centrodestra aveva provato a far passare promuovendo il referendum, fallito, sull’abolizione della custodia cautelare preventiva per pericolo di reiterazione di reato, in caso di accusa per finanziamento illecito ai partiti o per reati con pena sotto, nel massimo, ai 4 anni, 5 se si va in carcere. Secondo il ministero della Giustizia, le misure cautelari emesse nel 2021, per procedimenti iscritti e/o definiti nello stesso anno, sono state 32.805 e le assoluzioni definitive rappresentano solo l’1,6%, mentre gli assolti non definitivi sono il 5,6%. In totale, solo 1 misura su 10 ha avuto come esito un’assoluzione definitiva/non definitiva o un proscioglimento a vario titolo. Quanto sulla cauzione che ha in mente Berlusconi, potrebbe essere sollevata una questione di costituzionalità perché, di fatto, l’istituto sarebbe precluso a una moltitudine di indagati-imputati che non possono permettersela. La cauzione penale che esiste in Italia, invece, è quella di buona condotta (articolo 237 del codice penale). Può essere imposta dal giudice nel momento in cui valuta violazioni di misure di sicurezza come la libertà vigilata o restrizioni varie. Il soggetto, in quel caso, deve versare una cauzione o presentare una garanzia di tipo fideiussorio. Solo se non commetterà nessun’altra violazione la cauzione verrà restituita (o verrà estinta la garanzia). La somma non può essere superiore ai 2.065,83 euro, per un periodo minimo di un anno e massimo di 5.