La sintesi della notte di Wembley: “L’Italia non è fumo di Londra, ma dura un’ora”

Non è stata una settimana facile per l’Italia e non lo è stata nemmeno per Luciano Spalletti. La Nazionale è uscita sconfitta 3-1 da Wembley contro l’Inghilterra, rimontata dopo essere passata in vantaggio con Scamacca liberato al tiro da una combinazione Berardi-Di Lorenzo. E dopo un primo tempo chiuso sull’1-1 ma nel quale la Nazionale aveva reagito benissimo anche al pareggio inglese. Poi, nella ripresa, la difesa è crollata e la partita è scivolata via.

Il ct è da 5,5 per il Corriere dello Sport: “Alla vigilia aveva chiesto ‘calcio libero, moderno, dinamico e di personalità’. Richiesta inizialmente accolta, ma totalmente inevasa nella ripresa quando usciamo dal campo. Certo, avesse Bellingham e Kane…”. Stesso voto per il Corriere della Sera: “L’Italia non è fumo di Londra, ma dura un’ora. Sta ricostruendo: ci vuole tempo”. Ci sono anche due sufficienze per l’ex allenatore del Napoli, a partire da quella de La Gazzetta dello Sport: “Il piano sembra funzionare, il 4-3-3 difende a cinque con l’arretramento di El Shaarawy e riparte veloce. Palleggio e contropiede sono letali, poi ci sgonfiamo e la difesa crolla”. Stesso voto per Tuttosport: “Media tra un primo tempo da 7 e una ripresa da 5. L’organizzazione è evidente, ma la coperta è corta: se l’allunghi davanti, ti scopri dietro…”. Il più severo è TMW, con un 5: “No, non siamo ancora all’altezza dell’Inghilterra. L’Italia ha provato a proporre il suo gioco nel tempio sacro di Wembley ma oggi questa squadra non ha il talento, gli strappi e le individualità di cui può godere Southgate”.

Il talento calabrese Mimmo Berardi è stato certamente tra i migliori in campo degli azzurri. Determinante in occasione del gol di Scamacca a innescare Di Lorenzo, con una gran palla tagliatissima che l’ha messo in condizione di crossare quasi a occhi chiusi. Una manciata di minuti dopo, ripete lo stesso schema e gli inglesi si salvano col fiatone, poi si accentra e serve un’altra palla-gol a Scamacca, che conclude fuori di pochissimo. E ancora, in chiusura di tempo, libera Udogie a due passi da Pickford per un’azione che avrebbe meritato miglior sorte. Un primo tempo “enorme”, come scrive Sky Sport che gli ha dato 6,5 in pagella.

Berardi è stato “bravo a legare i reparti – scrive Sport Mediaset, che gli ha dato pure 6,5 in pagella -. Salta sempre l’avversario anche se poi non sempre sceglie la soluzione migliore, sicuramente però crea gioco e pericoli“.

“E’ un piacere vederlo tenere in scacco la retroguardia di Southgate prendendo palla”, scrive il Quotidiano Sportivo (6,5).

Paolo Condò la pensa così: “Per capire il grado di leadership di Berardi, e qui siamo rimasti a metà del guado perché l’ala del Sassuolo lavora bene il pallone ma lo reclama troppo poco per la qualità che è in grado di esprimere”. 

Nella ripresa, Mimmo è tra gli ultimi ad arrendersi ma non può fare nulla quando gli inglesi approfittano della stanchezza dei nostri pur bravi centrocampisti Cristante, Barella e Frattesi e della serata negativa della difesa, sintetizzata dagli svarioni di Scalvini e Acerbi.