La ’spallettata’ azzurra a Berardi. In Nazionale una storia di luci e ombre

di Stefano Fogliani

Fonte: Quotidiano Sportivo

SASSUOLO – Qualcuno è andato a mangiare una pizza. Altri, che di uscire non ne avevano voglia, hanno ripiegato sul ‘Grande Fratello’ mentre i più ortodossi si sono ‘inflitti’ addirittura ‘Barquero’, western anni ’70 in onda su Rai Movie. Non è stata una serata semplice, per la Sassuolo neroverde, ‘spiazzata’ già dalla mattinata dall’esclusione di Domenico Berardi da Ucraina-Italia. E non solo perché Berardi era l’unico giocatore del Sassuolo in azzurro, quanto perché il talentino neroverde, escluso tra l’altro a favore di un ex come Matteo Politano (poi avrebbe giocato Zaniolo, per gli amici mister Eurobet, tra i peggiori in campo, ndr), da un po’ di tempo a questa parte era considerato indispensabile agli azzurri.

Invece no: motivi tecnici dietro la decisione di Luciano Spalletti. Una ‘spallettata’, ad avviso di molti osservatori, a danno dell’attaccante del Sassuolo colpevole, pare, di avere deluso venerdì contro la Macedonia.

I si dice davano, ieri, Berardihno non meno contrariato dei tanti tifosi del Sassuolo che tifando Italia tifavano anche lui, mentre i realisti si auguravano, e si augurano tutt’ora, che la rabbia per l’esclusione Berardinho possa metterla in campo contro l’Empoli domenica ma in attesa del redde rationem del Castellani non si può non fare a meno di ricordare come il rapporto tra l’attaccante neroverde e l’azzurro sia sempre stato un tantino tormentato.

Berardi, a ben vedere, ha numeri da fenomeno nel Sassuolo (363 partite e 138 gol, di cui 118 in Serie A) e ragguardevoli in Nazionale (28 e 8) ma il suo azzurro ha spesso piegato al ‘tenebra’ e se è vero che con gli azzurri l’attaccante calabrese ha vinto un Europeo, è altrettanto vero che prima e dopo dell’euro-oro la nazionale, a Berardinho, ha regalato più delusioni che gioie.

Nel 2013, per dire, lo misero ‘in quarantena’ per non aver risposto ad una chiamata in Under 19, nel 2014 un’espulsione rimediata contro il Parma lo obbligò a rinunciare a un’altra chiamata, questa volta in Under 21 e nel 2015, convocato da Conte con la nazionale maggiore, si infortunò. Morale? La prima in nazionale maggiore, per Berardi, arriva solo con Ventura, che tuttavia lo utilizza solo con la ‘sperimentale’ perché, ebbe a dire, il giocatore non era adatto al modulo con il quale tuttavia, a ben vedere, non è che Ventura si sia tolto troppe soddisfazioni.

Siamo alla gestione Mancini, allora, che riallaccia Berardi all’azzurro: debutto nel 2018, primo gol nel 2020, titolo europeo e percorso quasi netto, con l’attaccante del Sassuolo che la Nazionale la salta solo quando è infortunato, ma quando sta bene gioca sempre.

Poi arriva Spalletti, che guida un attacco che ha parecchio di neroverde in Scamacca, Raspadori e nel già citato Politano: non lo convoca a settembre – ma Berardi non era in condizione – ma ad ottobre lo chiama e ne ottiene 2 gare da titolare e 2 gol a ottobre, cui Berardi aggiunge la presenza (e l’assist) contro la Macedonia. Non sufficiente, però, a confermarlo in occasione della partita più attesa. PS: PER INFO SU SPALLETTI, CITOFONARE CASA TOTTI…