La tragedia di Rende, come nasce “Giordano il Musichiere”: un pezzo di storia cosentina

Il Musichiere era un celebre programma televisivo diretto da Antonello Falqui, andato in onda sull’allora primo canale della Rai il sabato sera per due anni e mezzo, dal dicembre 1957 a maggio del 1960. Era un gioco musicale a quiz: i concorrenti, seduti su di una sedia a dondolo, dovevano ascoltare l’attacco di un brano musicale e, una volta riconosciutolo, precipitarsi a suonare una campanella a dieci metri di distanza per avere diritto a dare la propria risposta, accumulando gettoni d’oro per il montepremi finale. Il montepremi si conquistava indovinando il “motivo mascherato”, eseguito all’apertura di una cassaforte che conteneva la vincita.

Ispirato a un format della NBC americana, il quiz ideato dalla coppia di autori di rivista e commedia musicale Pietro Garinei e Sandro Giovannini riscontrò un grande favore di pubblico grazie alla semplicità del meccanismo di gioco, ma soprattutto grazie alla facilità con cui tutti da casa potevano partecipare attivamente.

L’eco che aveva avuto “Il Musichiere” nell’Italia che vedeva solo da pochi anni la televisione ma si preparava al boom economico era stato enorme, con ascolti incredibili superiori anche allo stesso Festival di Sanremo, già nato da qualche anno.

Il mattatore era il conduttore romano Mario Riva, grande professionista e bravissimo a coinvolgere il pubblico. Era affiancato da due vallette, denominate le “Simpatiche”, nel cui ruolo si sono avvicendate Lorella De Luca, Carla Gravina, Marilù Tolo e una cosentina, Brunella Tocci, già Miss Italia 1955, che successivamente diventerà anche un mezzo busto del telegiornale. Una tipica bellezza mediterranea e una grande professionalità.Brunella Tocci “valletta” di Mario Riva è il gancio ideale per proiettare “Il Musichiere” nella scena musicale cosentina. Negli anni Sessanta, proprio seguendo l’onda dello straordinario successo del programma, a Cosenza nascevano “I Musichieri”, un gruppo di musicisti cosentini guidati da Mario e Gianfranco De Lio, valenti tastieristi e compositori e dai cantanti Mario Gualtieri, Tonino Lombardi (recentemente scomparso) e Fabio Trioli.

I Musichieri con Caterina Caselli – FOTO DI STENIO VUONO – tratta dalla pagina FB Complessi a Cosenza

Giovanni e Rino Giordano sono due grandi appassionati di musica. Il musicista è Rino, campione del genere folk e storico fondatore del Trio della Sila con il maestro Vincenzo Perugini e Brunella Gatto. Un gruppo che avrebbe girato il mondo per portare l’allegria e la canzone popolare cosentina agli emigranti: “A zita vrigognusa”, “A storia e Jugale” e “A Sila” erano i pezzi forti ma il cavallo di battaglia di Rino era “Buonanotte Cosenza” inseguendo il mito di Claudio Villa.Giovanni e Rino Giordano, al di là dell’impegno musicale, sono i primi commercianti di dischi e strumenti musicali e si affacciano alla ribalta proprio a cavallo del successo de “Il Musichiere”. Da qui l’idea di contrassegnare il loro negozio di Piazza dei Bruzi, sotto il portico a sinistra, con l’inconfondibile marchio “Giordano il Musichiere”. Un negozio che è stato un pezzo di storia a Cosenza, tappa obbligata soprattutto per le decine di gruppi e band (una volta si chiamavano “complessi”) che si mettevano insieme sulla scena musicale di quegli anni. Acquisto e (soprattutto) noleggio di strumenti. Ma anche tanti dischi attesi e da collezione, nell’epoca in cui impazzava l’amato vinile. I Beatles e i Rolling Stones ma anche Domenico Modugno, Claudio Villa e Tony Dallara. L’epoca degli “urlatori” che sconvolse la musica italiana. Storie d’altri tempi.

Giovanni e Rino Giordano, di conseguenza, erano pienamente coinvolti in ogni nuova iniziativa di gruppi e band (o se preferite “complessi”) e “sponsorizzarono” in tutto e per tutto la prima incisione discografica de “I Musichieri”. Il brano, come ci ricorda la memoria storica della musica cosentina Giannino Dodaro, si intitolava “Svegliati” e lo cantava Mario Gualtieri. La facciata B era affidata a Fabio Trioli, che qualche anno dopo sarebbe stato il primo cosentino (e il secondo calabrese dopo Mino Reitano) a cantare sul palco dell’Ariston al Festival di Sanremo.

Salvatore Giordano è il figlio di Giovanni e nasce proprio nel 1961, un anno dopo “Il Musichiere”. Negli anni in cui spopola il bel canto anche a Cosenza, spesso è al seguito del padre nelle innumerevoli feste di piazza e concorsi musicali che si succedono nella scena musicale cosentina. Il quartier generale delle band e dei gruppi è proprio il negozio di Giovanni e Rino Giordano.

“Giordano il Musichiere” è attivo a Piazza dei Bruzi dagli anni Sessanta e dopo qualche anno “raddoppia” aprendone un altro a Piazza Autolinee. Il negozio sotto i portici rimane attivo fino agli anni Ottanta, poi rimarrà soltanto quello di Piazza Autolinee. “I Musichieri” nel frattempo hanno cambiato nome in “Quelli del Vecchio Mulino” (impossibile non ricordare il loro bellissimo “Lupi alè” in occasione della promozione del Cosenza Calcio in Serie B) ma oltre a De Lio e Lombardi, i fedelissimi sono rimasti ancora loro, i Giordano. Giovanni, Rino e i figli di Giovanni, Salvatore e Franco, che nel frattempo sono diventati “grandi”. Col passare degli anni e con la crisi del mercato discografico, con conseguenti “vocazioni musicali” per band e gruppi, la famiglia Giordano era entrata nel mercato della telefonia e apparentemente non sembravano esserci particolari problemi. Certo, non c’erano più i fasti de “Il Musichiere” ma neanche una situazione di crisi. Tutt’altro, forse invece c’era stata una decisa impennata delle entrate.

Questa è la parabola della famiglia Giordano, popolarissima a Cosenza, un pezzo di storia. Rispettata e benvoluta da generazioni di cosentini. Una ragione in più per abbandonarsi alla disperazione di queste ore per quanto è accaduto.