“La truffa del centrodestra in Giunta per sovvertire l’esito delle elezioni e ripescare il Cinghiale jr…”

(DI LUCA DE CAROLIS – Il Fatto Quotidiano) – Il centrodestra insiste. Spinge per modificare a posteriori nella giunta delle elezioni della Camera i criteri di valutazione delle schede delle scorse Politiche, così come chiede il forzista Andrea Gentile (detto il Cinghiale junior dal soprannome del padre, il famigerato Tonino Gentile, ndr), che ha mancato l’elezione nel collegio uninominale di Cosenza. Ma i 5Stelle, che così perderebbero un seggio, fanno ancora muro. “La maggioranza vuole sovvertire l’esito del voto e così creerebbe un precedente pericoloso”, sostiene Vittoria Baldino, vice capogruppo del M5S a Montecitorio. Che precisa: “Per noi è prima di tutto una questione di principio”.

A che punto è la vicenda?

La maggioranza non molla. Porta avanti questo tentativo di truffa nei confronti dei cittadini, con l’obiettivo di sanare le schede dichiarate nulle, perché riportavano voti a più di un simbolo di una stessa coalizione, cosa vietata dal regolamento del ministero dell’Interno del 2018. La prossima seduta della Giunta è prevista per martedì: noi del Movimento abbiamo chiesto di sentire in audizione costituzionalisti ed esperti sugli effetti che avrebbe questa modifica. Ma il centrodestra si è schierato contro.

Quindi nessuna audizione?

Il presidente della Giunta, Federico Fornaro, si è riservato di chiedere al presidente della Camera di svolgere queste audizioni. Non escludo che arriveremo a votare su questo. Ma è tutto molto grave.

Quali potrebbero essere gli effetti della modifica?

Con i suoi emendamenti, il centrodestra vorrebbe cambiare i criteri per valutare i voti espressi, toccando solo quelli per i collegi uninominali. Ma la legge elettorale non consente di separarli da quelli per le liste collegate nel proporzionale. Se la modifica passasse, si creerebbe un effetto flipper che andrebbe a toccare anche altri collegi. Dopodiché c’è un nodo di fondo: il Viminale ha previsto il divieto di barrare più di un simbolo per evitare che i voti diventino riconoscibili e quindi controllabili, soprattutto nei collegi più piccoli. La libertà del voto è un principio della Costituzione, evidenziato anche nella legge elettorale.

Lei vede il centrodestra così compatto sulla questione?

Sì, e tutto per salvare Gentile, rampollo di una famiglia notissima in Calabria (il forzista non è stato eletto per 473 voti, ndr).

Cosa pensate di fare?

Ci opporremo e continueremo a parlare ovunque di questa storia. La maggioranza non può piegare la democrazia ai propri interessi con la forza dei numeri.