La Venere di Botticelli trattata da Santanché come i Bronzi di Riace da Scopelliti

LA VENERE DI BOTTICELLI TRATTATA COME I BRONZI DI RIACE

Non vorremmo infrangere il sogno della Ministra Santanchè, che penserà di aver avuto una brillantissima idea ad utilizzare la Venere di Botticelli come testimonial dell’Italia tutta. La  nostra Ministra del turismo scrive sul sito www.italia.it“Far conoscere le nostre bellezze, dalle grandi città ai piccoli borghi. Raccontare il nostro patrimonio sconfinato di arte, natura, gastronomia. Spalancare al mondo intero le porte alla meraviglia.  Questo per noi Italiani significa accoglienza. E chi meglio di me potrebbe portarvi alla scoperta del Belpaese in ogni momento dell’anno? Io, Venere. Immagine dell’Italia nel mondo oggi nei panni di una virtual influencer”.

Non vorremmo infrangere il suo ego spropositato di fronte a cotanta idea brillante rilevando che è una copiatura della campagna promozionale effettuata dalla Regione Calabria nel 2011 utilizzando come testimonial i Bronzi di Riace, o meglio dei Bronzi di Riace virtual.   Se la Ministra ci avesse consultato, le avremmo consigliato di soprassedere ad una simile malsana idea che all’epoca fece ridere mezzo mondo sollevando la protesta di tutta la Calabria.

Il Presidente del tempo Giuseppe Scopelliti disse presentando in pompa magna la splendida campagna: “Nell’ultimo anno abbiamo lavorato per un’idea nuova di Calabria con interventi mirati”. L’idea nuova era quella di  travestire i Bronzi da bulli di paese che giocavano a morra  con tantO di natiche e bicipiti al vento.

Gian Antonio Stella scrisse un articolo al cianuro sul Corriere della Sera: “BRONZI DI RIACE TRASFORMATI IN BULLI”.  Nell’articolo venivano riportate le parole di Salvatore Settis, calabrese e grande archeologo che affermava:Lo spot che arrossendo di vergogna ci toccherà vedere in tv nelle prossime settimane esibisce i due venerandi Bronzi trasformati in giovanottoni volgarissimi e abbronzati, degni del seguito di Cetto La Qualunque, che fanno a pari e dispari esibendo chiappe e quant’altro”

E riprendendo le dichiarazioni entusiastiche del presidente Scopelliti  su un presunto “segnale di cambiamento, per fare del turismo una fonte di ricchezza”, Settis rilanciava le CRITICHE  affermando: “E infatti, risulta dal sito della Regione che questa prima parte di campagna utilizza risorse per 2,5 milioni di euro. Complimenti a chi li ha intascati: ma questo uso irrispettoso e volgare dei Bronzi rischia di dar ragione a chi, come il ministro Galan, dice che la Calabria non li merita”. Allora ci fu una sollevazione generale dalla Confindustria, agli operatori turistici  a molti intellettuali al grido “ RITIRATE QUELLO SPOT: CI DANNEGGIA!”.

Oggi  la situazione è simile. Abbiamo una ministra entusiasta della sua campagna promozionale che preannuncia grandi successi per l’Italia in tutto il mondo riducendo la Venere di Botticelli a fare da testimonial virtuale della Nazione Italia. I Bronzi giocavano a morra  e adesso abbiamo la Venere che mangia la Pizza. I Bronzi giocavano a nascondino e adesso la Venere fa la fotografa in giro per l’Italia in pantaloni sahariani, in short, in minigonna, in abito da sera, con una bici e su un motoscafo d’altura.  L’operazione è stata chiamata.  OPEN TO MERAVIGLIA”. Vittorio Sgarbi che non se le tiene e che forse d’arte ne capisce ha detto: “ che roba è ? che lingua è?”.  C’è un legame nelle due vicende , milioni e milioni di euro spesi, grandi annunci e grandi proclami e poi vedrete grande flop e grande critiche che già si alzano in tutta Italia.  Per vedere i punti di contatto tra le iniziative della regione Calabria e del ministero basta visitare i due siti promozionali. Per la Calabria: www.calabriastraordinaria.it e per il ministero www.italia.it.  

Vi si parerà di fronte uno spettacolo desolante per la scarsità di informazioni  e di dati. E poi tra noi e il ministero è un rincorrersi di superlativi,  straordinaria…. Meravigliosa.  E’ tutto un fiorire di straordinarietà. Certo le campagne pubblicitarie calabresi fallimentari non si fermano ai Bronzi virtul  di Scopelliti, vogliamo ricordare la campagna con il volto di Gattuso sui taxi di Londra, per arrivare allo spot d’autore di Muccino, per non dire  della pista di ghiaccio  regalata ai milanesi. Ma anche a livello nazionale le perle si sono  rincorse una dietro l’altra, sito dopo sito, uno piu’ fallimentare dell’altro. Oggi tocca a questa campagna promozionale dall’esiguo costo di 9 milioni d’euro per una roba alla Ferragni, come dice Sgarbi.

Ministra Santanchè se vuole promuovere l’Italia mandi in giro la vera immagine della Venere di  Botticelli, le restituisca la sua bellezza e la sua nudità e  mandi in giro le immagini dei Bronzi di Riace con la loro bellezza scultorea. Oppure ai tempi del governo Meloni trasmettere immagini di nudità è un peccato e un’offesa all’italico pudore?