L’accoglienza è un dovere, ma per certa sinistra di sinistra viene prima il piacere

“All’idea del dovere l’uomo non può sottrarsi, ei non può non sentire l’importanza di questa idea” (Silvio Pellico).

Accogliere chi è in difficoltà è un dovere dell’uomo verso l’uomo. Tendere una mano a chi sta affogando è un dovere che sta scritto nella nostra coscienza di esseri umani, prima ancora che nella sacra legge del mare. Solo i vili e le “bestie” si sottraggono a questo dovere. Ed è giusto gridare alla disumanità quando una nave piena di bambini e anziani viene respinta.

Ma cosa sono disposti a fare tutti quelli che gridano alla crudeltà di Salvini, per fermare questa infamia? Perché non basta fare un post su Fb, recitare una poesia, cantare una canzone, oppure promuovere un aperitivo solidale, per dare accoglienza a 1000 esseri umani. Non basta dirsi compagni solidali per forzare un blocco navale. Come non basta una foto con un bambino nero a tagliare la rete di un CPT. Perché se l’accoglienza è un dovere allora va da se che ognuno deve mettersi in gioco in prima persona, non basta la teoria, o il mero buonismo, qui, come non mai, serve la pratica.

Servono case, serve cibo, assistenza medica, vestiario, servono strutture e servizi che la coscienza ciarliera di certa sinistra di sinistra vorrebbe continuare a far gestire agli amici degli amici, nel modo che tutti sappiamo. L’importante per certa sinistra di sinistra, è dirsi solidale su Fb, e poi, una volta sbarcati, che fine fanno queste persone a nessuno gliene frega niente. Tanto qualche campo alla San Ferdinando, da riempire, si trova sempre. Qualche baracca in riva al fiume si può sempre costruire. Mi pare di capire che quello che importa a certi intellettuali di sinistra o gente che si pavoneggia a sinistra della sinistra, è più il proprio ego politico, che la dignità dei migranti. E scrivere su Fb non vi assolve, anche se lo credete.

Non siete più credibili: come il Pd. Gli unici che possono parlare di accoglienza in questa città, senza correre il rischio di scadere nella retorica, sono coloro i quali si assumono tutte le responsabilità che questo dovere comporta. Chi si preoccupa di trovargli un alloggio senza lucrarci sopra, chi li aiuta tutti i giorni nelle mille difficoltà che incontrano, chi non si limita a scriverlo su FB. Come la realtà di Prendocasa che non si è mai fermata ai soli proclami, ma ha dato vita ad una vera e propria piccola “Riace” (senza denaro pubblico) facendosi carico di accogliere, attraverso la lotta, decine e decine di profughi, famiglie con bambini, spesso in solitudine e nel silenzio generale di certa sinistra di sinistra. Ecco, se a criticare a Salvini sono loro, non si può che stare dalla loro parte. L’umanità più di ogni altra cosa, va praticata, e non solo enunciata.

Se è vero come è vero che Salvini attuerà il suo programma razzista contro migranti e profughi, c’è da pensare che anche Cosenza sarà toccata dai suoi “provvedimenti”, e sarà questa l’occasione per dimostrare quanto accogliente è questa città. Stringersi attorno a questa realtà è l’unico modo per ciarlieri e pavoni di certa sinistra di sinistra, di riscattarsi dalle tante chiacchiere versate sulla pelle di chi realmente soffre. Perché l’affermazione del diritto ad esistere anche per i profughi, oggi, come ieri, passa inevitabilmente dalla lotta che solo una forte mobilitazione di coscienze può garantire. La Libertà non te la regala nessuno, specie di questi tempi. Mettersi in gioco in prima persona, accomunandosi a chi resiste per difendere il diritto di esistere per tutti, è l’unica maniera per fare il nostro dovere fino in fondo. Come si dice: prima il dovere e poi il piacere, e i post su FB. Ma questo certa sinistra di sinistra ancora non l’ha capito.