L’alluvione del 1996. Sei vite spezzate e imprese distrutte, Crotone non dimentica

Il 14 ottobre è una data che Crotone non dimenticherà mai. Ogni anno, questa giornata riporta alla mente il tragico evento del 1996, quando un’alluvione devastante spezzò sei vite e sconvolse la città. Il fiume Esaro, gonfio per le piogge torrenziali, esondò, travolgendo case, strade e vite. Il ponte, che univa storici quartieri, venne spazzato via, lasciando dietro di sé una scia di distruzione e dolore.

Paolo, Angela, Luca, Bruno, Luca e Michela — questi i nomi delle vittime che la città ricorda con commozione. Sono nomi che rappresentano non solo la perdita di sei persone amate, ma anche la fragilità della vita di fronte alla furia della natura.

Oltre al lutto per le vite spezzate, la città subì anche gravi danni economici e sociali. Migliaia di persone furono costrette a lasciare le proprie case, con interi quartieri evacuati e segnati per sempre da quella tragedia. Le conseguenze si abbatterono anche sul tessuto produttivo di Crotone: 358 imprese subirono danni notevoli, con attività economiche messe in ginocchio e il lavoro di una vita andato in fumo per molti imprenditori locali.

Da quel giorno tragico, molto è stato fatto, molto ancora resta da fare, per evitare che una simile catastrofe si ripeta. Le istituzioni hanno avviato importanti opere di messa in sicurezza, arginando i punti critici del fiume e migliorando le infrastrutture per fronteggiare le emergenze. Tuttavia, il percorso verso una piena protezione della città non è ancora completo. Il quartiere Fondo Gesù, uno dei più colpiti dall’alluvione del ’96, porta ancora i segni di quella tragedia. Le sue strade, le sue case, raccontano una storia di resistenza, ma anche di costante preoccupazione.

Ogni anno, il 14 ottobre non è solo una data di ricordo, ma anche di riflessione.

Crotone guarda avanti con speranza, consapevole del cammino già percorso, ma anche del lavoro che ancora resta da fare. La memoria delle vite spezzate quel giorno non è solo un ricordo, ma un impegno a costruire un futuro più sicuro per tutti. Fonte: WeSud