Lamezia 2019, sarà ballottaggio tra Mascaro e Pegna: “trombato” Guarascio, batosta Pd

Pino Galati e Paolo Mascaro

Sarà ballottaggio tra Paolo Mascaro e Ruggero Pegna per la poltrona di sindaco di Lamezia Terme. A deciderlo saranno gli elettori domenica 24 novembre in una disputa tutta interna al centrodestra. “Trombato” clamorosamente il candidato del Pd, Eugenio Guarascio, e il segnale rappresenta un chiarissimo campanello d’allarme in vista delle prossime Regionali del 26 gennaio.

Mascaro, sindaco uscente al momento del terzo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose, ha ottenuto quasi il 40% (37,52%) dei voti nonostante non fosse sostenuto ufficialmente né dalla Lega, né da Forza Italia e né da Fratelli d’Italia… Ruggero Pegna, candidato dalla Ferro (Fdi) e da FI, ha conquistato il 25% (24,47%) ma non è certo favorito per la vittoria finale, visti i chiari di luna… E’ stata una sfida avvincente tra 6 candidati sindaco sostenuti da 12 liste. Ruggero Pegna è stato supportato da Forza Italia, Fratelli d’Italia e Udc, Eugenio Guarascio è stato sostenuto dal Partito Democratico e dalla lista “Eugenio Guarascio sindaco”, il Movimento Cinque Stelle ha candidato a sindaco Silvio Zizza, Rosario Piccioni ha avuto dalla sua due liste: “Lamezia Insieme” e “Lamezia bene comune”. L’ex sindaco Paolo Mascaro supportato da “Assieme Mascaro Sindaco” e “Orgoglio Lamezia”.

Lamezia, dunque, rimane saldamente inchiodata a destra e la crisi della sinistra è testimoniata dalle dichiarazioni prima dell’esito del primo turno di Rosario Piccioni. «Lo scioglimento non è un complotto e non è una mistificazione – sosteneva Piccioni – ed è imputabile politicamente a Mascaro. Lui non ha tagliato i rapporti tra la criminalità e la sua compagine, prima e dopo le elezioni e la sua ricandidatura è una sfida allo Stato. Ma ora non è più il tempo per voltarsi dall’altra parte. Non si può cambiare discorso, non si può mettere tra parentesi la ‘ndrangheta. Il primo dovere è quello di recidere qualsiasi legame con la criminalità, la zona grigia, con quelle logiche politico-mafiose che soffocano la crescita». Ma Lamezia non ha messo tra parentesi la ‘ndrangheta, a quanto pare… e la destra ha trionfato, la destra clientelare e borderline, quella di Pegna e di Mascaro è andata al ballottaggio come temeva lo stesso Piccioni, che rincarava: «Se così fosse, sarebbe frutto di una chiara scelta dei dem». E così evidentemente è stato. Dal momento che il Pd è incorso in una clamorosa batosta. Pensate che la lista con il simbolo dei piddini non ha neanche raggiunto il 14%: una vera e propria disfatta.