Lamezia 2025. La “profezia” di Tallini e il gioco della ghigliottina dentro Forza Italia

Giornate frenetiche a Lamezia Terme dove gli addetti ai lavori stanno sfogliando la margherita per il ballottaggio: vince Murone o vince Lo Moro? Non è facile prevederlo anche se molti indicatori lasciano propendere per l’anziana ex sindaca ed ex magistrata. E non mancano le “tifoserie” stranamente contrapposte. Eh sì, perché per chi cerca notizie sul ballottaggio lametino è facile imbattersi in soggetti di destra che tifano apertamente per la Lo Moro e in soggetti di sinistra che invece tirano la volata a Murone. E’ il gioco invertito delle parti che ormai abbiamo iniziato a conoscere molto bene in quella Calabria nella quale nulla è come appare.

Tra i “profeti” naturalmente non poteva mancare Mimmo Tallini, personaggio di spicco della politica catanzarese, da tempo fuori dai giochi di potere di Forza Italia, che appena qualche giorno fa ha chiarito la sua posizione e si è messo sulla riva del fiume ad attendere… i cadaveri dei suoi ex amici ora decisamente nemici. Di seguito, lo stralcio della sua ultima dichiarazione che riguarda Lamezia.

“A Lamezia Terme, quarta città della Calabria, i dirigenti regionali e provinciali di Forza Italia hanno dato il meglio di se stessi. Prima hanno demonizzato il sindaco uscente del loro partito, il bravo e coerente Paolo Mascaro, poi hanno pensato bene di emarginare l’unico che in quella città gode di un grande consenso popolare, Gianpaolo Bevilacqua, a cui hanno preferito un avvocato che – come era successo a Catanzaro tre anni fa – era stato in predicato di essere il candidato della parte opposta. Negli ultimi giorni precedenti al voto, recenti “campioni” della politica locale (il riferimento è al pessimo Antonello Talerico, ndr) hanno riempito di insulti Bevilacqua e i suoi candidati, definendoli “scappati di casa”. In effetti, sono stati tanto “scappati di casa” che con il loro exploit hanno costretto un centrodestra maggioritario con le liste ad andare al ballottaggio con un candidato sindaco, l’avvocato Murone, che è andato sotto di ben otto punti e quindi è stato scaricato dai suoi stessi presunti sostenitori. Non voglio fare l’indovino, perché in politica non sempre due più due fa quattro, ma a Lamezia Terme si sta riproponendo lo stesso scenario di tre anni fa a Catanzaro. Di sicuro c’è un solo vincitore delle elezioni di Lamezia Terme e si chiama Giampaolo Bevilacqua…”.

Difficile dare torto a Tallini. Alla cui profezia possiamo aggiungere, tuttavia, che non c’è solo il precedente di Catanzaro ma anche quelli di Cosenza e Vibo… Dentro Forza Italia sono scoppiate e sono ancora pienamente attive molte faide, che stanno distruggendo soprattutto il “primato” di Occhiuto alla Regione, che oggi come oggi è completamente annullato. Da Lamezia a Crotone, da Vibo a Reggio con Scopelliti, per continuare col Tirreno Cosentino e a Catanzaro sarà anche peggio. Tallini non molla e c’è chi dice che li distruggerà tutti gli amichetti di Robertino: non risparmierà nessuno dopo tutto quello che ha subìto. Lo sanno tutti a Catanzaro che Robertino il parassita è stato il primo a “ballare” sul suo cadavere (politico) ai tempi in cui Gratteri cercava di annientarlo. E lo sanno tutti che Robertino “boccalarga” fino all’altro ieri si vantava di avere eliminato Tallini dalla geografia del centrodestra calabrese e catanzarese. Ma come capita spesso agli Occhiuto, sputano in cielo e… gli ritorna in faccia!

Detto in estrema sintesi: se a Lamezia Murone perde ci saranno due opzioni, e persino Occhiuto non potrà fare finta di niente.
1) la testa di Cannizzaro, segretario regionale di Forza Italia, ormai da qualche tempo in contrasto con Occhiuto ma non abbastanza, tuttavia, da giustificarne l’eliminazione…
2) le teste di Ionà – De Biase -Polimeni. Ionà è il deus ex machina dell’Audi in Calabria e fa parte di quella “nuova era” della Forza Italia lametina e catanzarese clamorosamente bocciata dagli elettori. In sostanza, è lui il vero commissario cittadino di Forza Italia a Lamezia, anche se al suo posto figura il suo galoppino ovvero Salvatore De Biase. La “testa” di De Biase è così penzolante dal collo che Cannizzaro gli ha già trovato un “paracadute” facendolo inserire dalla cuginetta Giusi Princi nell’elenco dei suoi assistenti al Parlamento europeo e la manovra, che doveva restare “segreta” ormai è stata sputtanata urbi et orbi.. Quanto alla testa del segretario catanzarese di Forza Italia, Marco Polimeni, la questione è decisamente più delicata ma in presenza di una sconfitta di Murone, sarà davvero difficile per Occhiuto non procedere… alla ghigliottina! Buona fortuna a tutti, ne avete bisogno!