Rischia di trasformarsi in una bolla di sapone la vicenda giudiziaria legata all’omicidio di Gennaro Curcio, l’uomo ucciso nell’agosto del 1995 all’interno del negozio di autoricambi Ba.Is di Nocera Terinese.
Giovedì la squadra mobile, su richiesta della DDA di Catanzaro, sollecitata in particolare dal procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri e dal sostituto procuratore Elio Romano, aveva arrestato due cugini omonimi, Bruno Gagliardi di 42 e 50 anni, accusati di essere i responsabili dell’omicidio, insieme a Gennaro Pulice, ora collaboratore di giustizia.
La vicenda giudiziaria, però, rischia di naufragare clamorosamente: il Gip del Tribunale del capoluogo, Giovanna Gioia, la stessa che ha firmato l’ordinanza di arresto, ha revocato la misura cautelare nei confronti dei due cugini.
La motivazione è tanto semplice quanto incredibile: uno dei due cugini era già stato giudicato per lo stesso reato in un processo con il rito abbreviato scaturito dall’operazione Ba.Is del 1998 quando i due Gagliardi, insieme ad altre 11 persone, erano stati accusati dei vari reati e identificati come i mandanti dell’omicidio Curcio.
Una vicenda sui cui gli investigatori avevano fatto luce grazie alle dichiarazioni di Gianfranco Norberti, ex affiliato alla cosca Bagalà che iniziò a collaborare con la Procura antimafia di Catanzaro dopo essere sfuggito alla “Strage di Sambiase”, agguato in cui furono invece uccisi Giovanni La Polla e Salvatore Ruberto. L’altro cugino, invece, è stato prosciolto dal Gip per non aver commesso il fatto.
Una svista clamorosa, dunque, da parte dei giudici (n particolare del dottor Bombardieri) e che potrebbe, di fatto, mettere la parola fine su una delle vicende più sanguinose degli ultimi 20 anni ma senza una vera ed esemplare condanna, nonostante da tempo siano stati individuati i colpevoli: per l’omicidio Curcio, infatti, finora ha pagato solo Norberti, condannato per altro a 6 anni e 4 mesi di carcere.
L’incredibile vicenda giudiziaria potrebbe coinvolgere anche Gennaro Pulice: il collaboratore di giustizia ha confessato e ricostruito l’intera vicenda, accusandosi dell’omicidio, ma nel 1995, a pochi mesi dal delitto, è stato prima indagato, processato e poi assolto.
Fonte: Newsandcom