Lamezia. Dragone: “L’Ikarus di Rotella è in un corridoio della palazzina uffici Sacal. Il Comune di Catanzaro se lo faccia prestare e lo esponga al San Giovanni”

L’IKARUS DI ROTELLA E’ IN UN CORRIDOIO DELLA PALAZZINA UFFICI SACAL. IL COMUNE SE LO FACCIA PRESTARE PER UN ANNO E LO ESPONGA AL SAN GIOVANNI

Il “giallo” dell’Ikarus sparito dall’aeroporto di Lamezia Terme è stato risolto. L’opera di Mimmo Rotella, una sovrapittura su lamiera di enorme valore, si trova collocata in un anonimo corridoio della palazzina degli uffici della Sacal dove al massimo potranno vederlo gli impiegati. Il suo posto, dove venne collocato nel lontano 1998 per iniziativa del presidente della società aereoportuale dell’epoca Franco Barbieri, è stato assegnato ad un tabellone pubblicitario. In sintesi, l’Ikarus è stato sottratto alla visione delle migliaia di passeggeri – moltissimi stranieri in estate-  che ogni mese transitano per il terminal. Per Sacal, un Rotella vale meno di un pannello pubblicitario.

Ma l’Ikarus, a quanto si è potuto apprendere, non è la sola opera d’arte “nascosta” dalla Sacal. Dovrebbero esserci due opere del famoso pittore impressionista Franco Azzinnari e – si dice – alcune sculture. Tutte finite in un magazzino.

E allora lancio una proposta. Poiché il Comune di Catanzaro, oltre che essere fondatore di Sacal, detiene una piccola quota azionaria della società aeroportuale, si potrebbe dire che Ikarus è anche  un po’ nostro. Non dovrebbe essere difficile, visto la scarsa considerazione che il management di Sacal ha del Maestro, ottenere il “prestito” dell’opera per un anno, il 2026 che è un anno “rotelliano” in quanto ricorre il ventennale della morte dell’artista.

L’Ikarus potrebbe essere collocato nel Complesso Monumentale del San Giovanni in modo da potere essere ammirato da una moltitudine di cittadini e, si spera, di turisti. Il Comune dovrebbe accollarsi solo le spese dell’assicurazione, dell’allestimento e dei sistemi di sicurezza. Magari con il sostegno di uno sponsor privato.

Per un anno Ikarus potrebbe volare nella nostra città che poi è il nido delle aquile. Poi Sacal, che sembra prediligere i cartelloni pubblicitari all’arte, potrà decidere se lasciarlo in comodato al Comune di Catanzaro oppure sistemarlo dignitosamente nel terminal, là dove era stato collocato nel 1998.

Mi aspetto che il sindaco e l’assessore alla cultura contattino Sacal per verificare la possibilità di ospitare l’opera “sparita” al San Giovanni.