LAMEZIA TERME: AIRPORT INTERNATIONAL. CHI CAZZI!
di Pino Tassi
Chissà quanti politici, parlamentari nazionali ed europei, consiglieri regionali di Calabria e isole comprese, imprenditori, giornalisti, opinionisti, direttori di giornali, amministratori, dirigenti alti e bassi, prelati, generali, capi d’armata, ministri, governatori, hanno in questi ultimi tre anni avuto la “fortuna” di partire dall’aeroporto internazionale di Lamezia Terme…
Ebbene, è singolare che da tutti costoro, “crema della crema” della società italiana (sic!) non sia mai giunta una parola di sdegno verso le condizioni vergognose in cui vengono a trovarsi i passeggeri prima del loro imbarco alla volta della destinazione finale. L’unico segnale di protesta è stata una lettera ospitata da Iacchite’ qualche mese fa in cui un passeggero descriveva le disavventure patite dai passeggeri in partenza (https://www.iacchite.blog/lettere-a-iacchite-laeroporto-di-lamezia-terme-una-vergogna-per-noi-calabresi/).
Devo confessare che è dal lontano 2019 che non prendevo l’aereo, tra covid, post covid, incriscimento e varie, ho sempre rinviato possibili viaggi. Quest’estate non è stato più possibile tergiversare e via andiamo alla conquista di Milano… alla Totò e Peppino. Arrivati all’aeroporto la solita confusione e il cartello di accoglienza della Sacal “BENVENUTI ALL’ AEROPORTO DI LAMEZIA TERME”. AIRPORT INTERNAZIONE. LAMEZIA, AIRPORT INTERNATIONAL. CHI CAZZI, VERREBBE DA ESCLAMARE !
Passato il controllo dei documenti e dei bagagli, si arriva ai gate di partenza e qui ti accorgi che dove una volta c’erano tre gate di imbarco adesso hanno smobilitato il tutto piazzando due tunnel che portano giù nell’inferno. Eh sì, perché il tunnel porta ai nuovi gate di partenza che sono collocati in una tensostruttura collocata ai margini dell’area di parcheggio dei veicoli.
Sembra di scendere nell’inferno dantesco, lasciate ogni speranza o voi che entrate, ti investe un’aria calda e un frastuono assordante. Nonostante i condizionatori d’area inseriti ad ogni dove che sparano area fredda a tutto andare e a piena velocità, nulla possono fare contro il sole rovente che surriscalda il tendone rendendo l’area soffocante e a volte irrespirabile. A questo si unisce, si frappone e si mischia il vociare assordante e il rumore degli aerei che vanno a parcheggiare a poche centinaia di metri dalla struttura. E mi immagino d’inverno con la pioggia e con il vento.
In questo inferno un unico punto di ristoro e pochi posti a sedere e una marea di persone in piedi che premono e si ammassano ai gate sperando di poterne uscire al più presto.
Superato il gate, effettuate le operazioni di imbarco, si aprono le porte e ti ritrovi a pochi centinaia di metri il tuo aeromobile che sovrasta te e anche la tensostruttura. Tra la tensostruttura e gli aeromobili parcheggiati solo due barriere divisorie rimovibili e facilmente aggirabili. Siamo certi che tutto questo sia sufficiente per evitare qualche incidente casuale o voluto ? Un malore, un attentato, un dirottamento, un errore, un guasto meccanico, che pericolo puo’ portare ai passeggeri che si trovano nella tensostruttura? Non voglio fare allarmismo, ma la Sacal, l’Enac e la regione Calabria possono garantire a noi passeggeri in partenza che gli standard di sicurezza all’aeroporto di Lamezia terme siano garantiti al 100%?
E in ogni caso di certo non mi si venga a dire che gli standard di qualità previsti dalla carta dei servizi siano rispettati, secondo me, a naso, siamo anni luce lontani dal raggiungimento di un minimo di sufficienza e di qualità che un aeroporto vocato ad accogliere turisti da tutto il mondo dovrebbe garantire.
La storia non è da oggi che va avanti ma da ben tre anni. Tre anni fa ci fu una scintilla di polemica quando la Sacal pensò di piazzare una tensostruttura per le partenze. Allora la stessa Sacal intervenne rassicurando tutti: ”Non è un passaggio estemporaneo del management di Sacal, ma una misura contingente, debitamente approvata da tutti i soggetti interessati, a cominciare da Enac, e coerente ad un complessivo piano di ristrutturazione, che consentirà di offrire spazi e comfort maggiori ai passeggeri in partenza dal nostro aeroporto”.
Da quello che leggo sui giornali (rigorosamente di… regime) questo fantasmagorico piano di investimenti per una nuova aerostazione non è mai decollato, un progetto di 51 milioni di euro che nessuno sa come finanziare. La stessa Sacal doveva investire 35 milioni che l’attuale amministrazione della Sacal ha ritenuto non sostenibile. Il finanziamento della Cee di 17 milioni non è stato mai attivato da ciò che esce fuori dall’interrogazione della parlamentare europea Laura Ferrara. I lavori per la riprogettazione dell’aerostazione sono tutti da potenziare, verificare e stabilire. La commissione europea ha risposto così: “Il progetto ha risentito di ritardi ed è stato infine escluso dal programma”. E poi continua elencando i progetti finanziati per l’allungamento della pista e per il sistema di gestione del traffico. A questo punto dice: “Il Programma operativo regionale Calabria 2014-2020 non prevede alcun investimento per l’aeroporto di Lamezia Terme poiché tali investimenti non sono ammissibili nel periodo di programmazione 2014-2020”.
Spero di sbagliarmi e che la situazione sia migliore e che prossimamente assisteremo agli inizi dei lavori della nuova aerostazione. Oggi constato amaramente che una tensostruttura affittata per un anno al costo di 400 mila euro, come riportato dai giornali all’epoca, ancora è lì ad accogliere i passeggeri e i turisti in partenza. Vorrei ricordare che il Ponte Morandi a Genova è stato ricostruito in pochi anni e che per realizzarlo ci fu uno sforzo nazionale.
Qui sembra che siamo in piena Africa, un aeroporto che bene o male smistava il traffico di passeggeri a cui viene smantellato il suo terminal di partenza per guadagnare solo due gate, con la promessa della imminente realizzazione di una nuova aerostazione che dopo 3 anni è divenuta un sogno. Il Presidente Occhiuto della regione Calabria che è socio di maggioranza della Sacal, tra quote detenute dalla regione e dalla Fincalabra, è mai possibile che non ha nulla da dire e che non interviene su una situazione ormai insostenibile?









