Dodici condanne, un’assoluzione e un proscioglimento per un imputato nel frattempo deceduto. È la decisione del Tribunale di Lamezia Terme nei confronti degli imputati coinvolti nell’inchiesta “Acciaio sporco”.
La pena più alta (3 anni e 8 mesi) è stata data a Francesco Palmieri; 2 anni e 8 mesi per Salvatore Cristaudo, 45 anni di Lamezia.
A 2 anni (pena sospesa e non menzione) sono stati condannati: Francesco Tassone, 54 anni di Gerocarne, Valentina Rizzuto, 33 anni di Piano Lago, Giuseppe Russo, 68 anni di Lago, Giuseppe Gugliotta, 67 anni di Francavilla Angitola, Francesco Cimadoro, 38 anni di Zungri, Valentino Raso, 41 anni di Gizzeria,Giulio Raso, 65 anni di Gizzeria, Teresina Marchio, 59 anni di Lamezia, Tommaso Cuda, 66 anni di Lamezia, Umile Lanzino, 59 anni di Rende.
Assolto Giancarlo Pizzuto, 46 anni di Campora San Giovanni, “perchè il fatto non costituisce reato”.
L’accusa mossa agli imputati è quella di aver dato vita a un’organizzazione dedita al traffico illecito di rifiuti speciali anche pericolosi, che avrebbe commercializzato rottami ferrosi attestandoli, fraudolentemente, come materie prime trattate.