Lamezia Terme –È stata condannata al pagamento di 660.281,78 euro in favore dell’AGEA “per i contributi sino al 2010 e in favore dell’A.R.C.E.A (Agenzia Regionale) per i contributi successivi oltre a rivalutazione monetaria dalla data del danno (pagamento dei contributi)”, la società Agrin Srl, nelle persone di Annibale Notaris, Maria Notaris e Francesca Notaris, in qualità di soci e amministratori della società stessa.
A deciderlo la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti calabrese, in seguito ad una vicenda che parte nel 2014 da una inchiesta della Guardia di Finanza di Catanzaro, che evidenziava “un articolato disegno criminoso perpetrato ad opera di un’associazione a delinquere costituita da un gruppo d’imprenditori e da un consulente commerciale che, nell’arco di un quinquennio, è riuscita a porre in essere la realizzazione di una sfaccettata frode ai danni del bilancio nazionale e dell’Unione Europea”.
In particolare, il “meccanismo criminoso prevedeva una prima fase destinata al reperimento di terreni da parte degli imprenditori, i quali, stipulati i contratti di fitto e di vendita di frutto naturale pendente, in buona parte dei casi risultati meramente fittizi, utilizzavano gli stessi al fine di ottenere e dimostrare presso le competenti sedi una consistenza di terreni tale da giustificare un ingente fabbisogno lavorativo aziendale, consistenza terreni che in seguito veniva anche posta a base della richiesta di aiuti comunitari”.
Sarebbe stato, inoltre, accertato che gran parte dei terreni indicati nelle denunce aziendali non erano nell’effettiva disponibilità dell’azienda AGRIN srl, “essendo i contratti relativi agli stessi già scaduti alla data di presentazione di tali modelli, o per scadenza naturale ovvero per rescissione anticipata delle controparti”. Un meccanismo che avrebbe portato quindi, “la richiesta e l’ottenimento illecito di contributi economici a valere sul Piano di Sviluppo Rurale 2007/2013 e sulla PAC per gli anni 2007/2012, dando così origine ad un danno cagionato con dolo”.