L’Asp e il piano anti corruzione: la “cantonata” del dg Mauro

Per gli amici degli amici c’è sempre una corsia preferenziale. Questa vecchia regola mai scritta, all’Asp di Cosenza e una norma ormai consuetudinaria.

E come tutte le consuetudini presto o tardi diventano prima abitudini e poi posizioni radicate che smuovere si dimostrano impossibile e difficile.

La beffa di questi abiti cuciti su misura è che alla fine producono titoli “illegittimi” (Gennaro Sosto docet) che vengono utilizzati per scalare posizioni di vertice e ottenere riconoscimenti economici creando anche un danno erariale oltre a produrre atti che non hanno i presupposti della legittimità.

È il caso della delibera n.26 del 29 gennaio 2015 e pubblicata all’albo pretorio dell’Asp in data 1 febbraio. La delibera riguarda l’approvazione del piano triennale per la prevenzione della corruzione, trasparenza e l’integrità per il triennio 2016/2018.

In particolare, ciò che desta meraviglia e incredulità, non è l’elaborato del piano prodotto dalla responsabile della prevenzione della corruzione avvocato Cumino (valida professionista poco utilizzata e sfruttata dall’Azienda), quanto l’atto deliberativo con cui il direttore generale Mauro adotta il piano.

In effetti Mauro, nell’adottare l’atto, è assistito dal dott. Pietro Filippo come referente sanitario e come referente amministrativo da tale avv. GAETANO MALOMO, assunto all’Asp presso il settore igiene e sicurezza e oggi collaboratore amministrativo.

Proprio per la sua qualifica, non essendo un dirigente, ma un semplicissimo impiegato di categoria D, non può firmare atti deliberativi. Ci spiace segnalare la “cantonata” presa dal neo Direttore Generale Mauro nel farsi assistere dal Malomo nell’adottare l’atto, ma sarebbe opportuno che in futuro, per evitare figuracce del genere, ricorresse a più validi referenti amministrativi, necessariamente dirigenti cosi come prevede la normativa.

Se proprio vuole aiutare o favorire il fratellino muratore di Cassano, suggeriamo al Direttore Mauro di utilizzare il collaboratore amministrativo Gaetano Malomo come lettore di opere di epistemologia o come estensore di trattati di criminologia.

Sicuramente creerà meno imbarazzo all’Asp sebbene negli ambienti del settore le sue opere ai più non risultino. Che sia un Cicciobello borioso?