Tutti i pentiti raccontano di talpe all’interno delle forze dell’ordine. Lo strozzino (Roberto Violetta Calabrese) non è da meno.
Come voi mi state chiedendo sono a conoscenza di militari dell’arma che hanno in qualche modo collusioni con personaggi della criminalità organizzata. A suo tempo vi ho già parlato anche di altri carabinieri. Anche alla compagnia di Rende vi era un militare che prestava servizio nella squadra del maresciallo ++++++++ e che aveva un fratello che faceva servizio sempre a Rende.
Questo militare era colui il quale prima di operazioni di polizia metteva a conoscenza i destinatari di provvedimenti in ordine alle esecuzione degli stessi. A riguardo ne ho cognizione diretta, in primo luogo poiché tale militare è stato colui il quale, a seguito delle indagini perpetrate in relazione ad una serie di truffe per le quali è fissata l’udienza dibattimentale innanzi il tribunale di Cosenza per il prossimo 2 aprile e per cui sono stato già interrogato nella giornata di ieri.
Detto militare, incontrandomi sul marciapiede innanzi lo studio del notaio ++++++ di Commenda di Rende, mi portò a conoscenza che si stava indagando su di me e in tal senso mi precisava che vi era stata un’individuazione fotografica tanto che gli escussi avevano indicato come segno particolare una collana d’oro che io portavo e, in tal senso, il militare mi invitava a farla sparire. Adesso non mi ricordo con precisione la data ma comunque nei primi anni del duemila.
Sempre detto militare, in mia presenza, ha più volte contattato M.M., soggetto questo a suo tempo intraneo alla cosca Cicero e a me molto vicino, dopo l’omicidio +++++ e come abbiamo già avuto modo di riferire. Gli incontri avvenivano per strada o altre volte a via ++++++ in un negozio di generi alimentari posto vicino all’abitazione dove il militare stesso ha vissuto. Ciò perché ero a conoscenza che il M. M. era rintracciabile presso questo esercizio commerciale.
Il M. M. veniva informato dal militare sia in ordine alla mia vicenda giudiziaria appena citata e sia se vi fossero in corso operazioni di polizia giudiziaria. Dato il tempo trascorso non ricordo con precisione a quali operazioni si riferisse di volta in volta ma ricordo che genericamente lo preavvisava di attività di polizia giudiziaria e in tal senso gli diceva “non so se ci sei anche tu”. Ricordo però che in un’occasione il militare chiese al M. M. se intercedeva affinchè la moglie potesse lavorare in un call center, cosa che poi si concretizzò, anche se non so indicarvi quale fosse. Tutto ciò avvenne sempre nei primi anni duemila.
So che detto militare era anche in buoni rapporti con M. M., personaggio contiguo a F. P., e G. B..
Posso affermare ciò perché in un’occasione mentre mi trovavo con M. M:, abbiamo incrociato l’altro M. M. il quale riferiva al M.M il primo, che era venuto il “compagno tuo” , ovviamente riferendosi al militare in argomento e ciò per il fatto che il M. M il primo e il detto militare erano amici d’infanzia, per informarlo dell’imminenza di una operazione di polizia giudiziaria, non ricordo quale, e in tal senso chiedeva se il M. M. ne fosse già a conoscenza, avendone conferma poiché gli diceva che era andato anche da lui. Tale incontro avveniva nel mese di ottobre del 2010.