Adolfo Foggetti si sta cantando le estorsioni del clan Rango-zingari a Cosenza.
… A questo incontro partecipammo io, Rango, S., D. P. U., S., Lamanna Daniele.
Io e Rango, così come D.P. e S., avevamo due liste in cui erano segnati coloro i quali subivano estorsioni. In quella occasione, si è deciso di richiedere il pizzo nei modi che sto per indicare: il titolare della concessionaria Volkswagen doveva consegnare 2.000 euro nelle mani di Rango e di D. P. l’imprenditore si chiama +++++, concessionario Mercedes, consegnava 2.000 euro nelle mani di Rango e D. P..
Quando dico 2.000 euro mi riferisco al fatto che si era deciso di fare consegnare a questi concessionari, così come alle imprese che citerò in seguito, questa somma a Natale, Pasqua e Ferragosto. Di tutte le estorsioni di cui sto riferendo ho avuto contezza, per il tramite di Rango, che sono state riscosse nei termini che sto indicando.
S. ha riscosso 2.000 euro, tre volte l’anno, dal concessionario BMW; io e S. abbiamo riscosso 1.500 euro, per tre volte l’anno, dal supermercato Conad, sito poco prima del ponte che segna il confine tra il territorio di Cosenza e quello di Castrolibero. Il bar Conca D’Oro mi ha consegnato 500 euro per tre volte l’anno.
Dal bar Conca D’Oro, anche prima di questa riunione, esigevo il denaro io, prima della mia scarcerazione dell’estate 2010, il denaro veniva riscosso da mio cugino Marco Foggetti.
Circa i miei periodi di detenzione voglio precisare che sono stato coinvolto anche nella cosiddetta operazione Telesis, nel dicembre del 2010 non sono stato arrestato, sono rimasto latitante, un paio di mesi, sono tornato a casa solo quando il Tdl mi ha annullato l’ordinanza. In definitiva sono stato per così dire irreperibile un paio di mesi.
Nel corso della riunione della villetta di Città Duemila, tutti i presenti notavano una facoltosa attività imprenditoriale, cioè il bar Top Flight, di Città Duemila, che non era presente nella lista delle vittime di estorsione. Pertanto, io e L. I. ci siamo recati al bar, dove abbiamo parlato col proprietario che si chiama+++++, chiedendogli un pensiero per i carcerati.
++++++ rispose che era apposto perché pagava nelle mani di F. P.. Ho fatto presente questa circostanza al Rango col quale ci siamo recati al cospetto di R. G. e D. P., i quali convenivano con noi del fatto che F. P. aveva commesso una trascuranza appropriandosi del denaro di questa estorsione.
R. G. e D. P. ci dicevano pure di ripresentarci al bar Top Flight pretendendo il pagamento di una somma a titolo estorsivo suggerendo di dirgli che il denaro consegnato a F. P. era stato consegnato, per così dire, a titolo personale. Seguendo le direttive mi recavo da solo da +++++ il quale si limitava a consegnarmi 2.000 euro che io portavo a Rango il quale si adirava dicendo che la somma, che sarebbe stata quella da ricevere tre volte l’anno, era del tutto incongrua rispetto alla capacità reddituale del Top Flight.
Pertanto, mi diceva di tornare da +++++ chiedendogli di corrispondere un pagamento adeguato. Così feci, +++++ si lamentò non poco ma io fui irremovibile, riconsegnai i 2.000 euro e, dopo qualche giorno, +++++ consegnò, a me e a Rango, 4.000 euro che costituirono quanto da allora ci consegnava tre volte l’anno. Nei pressi del Top Flight, c’è una pizzeria che si chiama Makanaka che, in quel periodo, subì una intimidazione cioè rinvenne una bottiglia colma di benzina posizionata nei pressi dell’uscio, da persona incaricata da Maurizio Rango.
Immediatamente dopo il proprietario inviò a casa di mia madre una signora che si chiama +++++++ alla quale dissi che non potevo fare altrimenti pertanto, “chiusi” l’estorsione accettando la somma di 3.000 euro. A differenza degli altri estorti, da questa pizzeria pretendemmo solo questa somma una volta per tutte.
Per quanto concerne W. R., io ed E. S. abbiamo ritirato, dopo questa riunione, 2.000 euro tre volte l’anno. Quando ha aperto l’Akropolis, invece, di mia iniziativa ho avvicinato W. R. e gli ho chiesto un pensiero per i carcerati che mi ha corrisposto in misura pari a 200 euro a settimana che io puntualmente ho versato in bacinella, consegnandoli a Rango o a S..
Nel corso della medesima riunione si è parlato anche delle estorsioni alle bancarelle della fiera di san Giuseppe. Gli ambulanti erano avvicinati da S. alias u sa…… e da M. P. che, per ogni fiera, versavano in bacinella una somma oscillante tra gli undici e i tredicimila euro. Anche i giostrai della fiera erano soggetti ad estorsione. Costoro sono quelli che hanno le giostre anche a Piazza Loreto, ai Due Fiumi ed al parco Robinson e sono sempre stati “trattati” da R. G.. Per la fiera hanno versato sempre tre/quattromila euro.
(2 – fine)