“Cosenza vanta 2300 anni di storia. È una città mai infeudata, omaggiata da imperatori come Federico II e Carlo V, culla del filosofo Telesio, teatro di importanti rivolte antispagnole nei secoli XVI e XVII, rispettata dai francesi di passaggio all’inizio dell’800, precorritrice dei moti risorgimentali, epicentro di importanti movimenti sociali, politici e culturali nel ‘900”.
(Battista Sangineto)
La città di Cosenza e i suoi casali rimasero nella storia sempre strettamente legati e quindi non furono mai infeudati, ma restarono sempre proprietà demaniali, a parte i brevi periodi in cui i casali furono venduti.
«E’ sempre stata una città libera e colta. Mai assopita, mai infeudata, mai schiava».
(Franco Piperno)
In estrema sintesi: Cosenza è stata ed è autonoma e indipendente.
“Le origini della città risalgono al IV secolo a. C., quando il popolo bruzio fonda Cosentia (o Consentia) nella Valle del Crati, ritenuta strategica per il controllo dell’area. Il toponimo ricorderebbe il “consenso” che le altre città bruzie espressero nel riconoscerle un ruolo egemonico. La città si sviluppa rapidamente e giunge ad esercitare il proprio controllo anche sulla Lucania e su quasi tutte le città della Magna Grecia calabra, che cadono una dopo l’altra sotto i continui attacchi dei Bruzi”. (Strabone)
“…. Occupata nel 330 a.C. da Alessandro d’Epiro, viene sottomessa dai Romani nel 204 a.C. Subisce l’invasione di Alarico (che muore proprio qui dopo il sacco di Roma), la guerra greco-gotica, è invasa dai Longobardi di Benevento e poi riconquistata dai Bizantini nel 9° secolo.
Risorge in età normanna e sveva…“. (Enciclopedia Treccani)
Agli inizi dell’anno 1000 i Normanni sono i nuovi padroni della città. La loro presenza è testimoniata dal Castello, edificato dopo qualche anno e ampliato, in seguito, da Federico II di Svevia
Nel 1184 Cosenza è colpita da uno spaventoso terremoto e viene riedificata attorno ai due fiumi. Nel 1192 i Normanni sono sconfitti dagli svevi e Federico II, Re di Sicilia, il 30 gennaio del 1222 inaugura il Duomo. Federico II considera Cosenza la sua sede preferita dopo Palermo e Napoli
Lo stesso Federico tiene a battesimo lo stemma di Cosenza: in campo azzurro i sette colli, sentinelle dell’indipendenza della città.
Alla sua morte gli subentra Manfredi. Con gli Angioini (1268-1302) Cosenza diviene il centro amministrativo più importante della Calabria settentrionale: ciò è testimoniato dalla presenza dei numerosi monumenti come la Cattedrale romanica del XII secolo, dov’è tutt’ora seppellita Isabella d’Aragona. Ai d’Angiò subentra Roberto Duca di Calabria che con l’editto del 1335 istituisce a Cosenza la Regia Corte, sottolineando il ruolo che la città svolgeva nell’organizzazione del regno.
Nel 1458-59 Cosenza partecipa alla rivolta dei contadini silani contro gli Aragonesi, subendo una forte repressione…