Le Paparelle: dalle stelle alle stalle

Quartiere Paparelle

Esistono luoghi a Cosenza che spesso facciamo fatica a riconoscere, di inaudita bellezza storica, trascurati negli anni e completamenti abbandonati, seppur d’immenso patrimonio culturale per la città. Uno di questi è il quartiere delle Paparelle, espansione urbana borghese di fine ‘800, situato proprio alle spalle della chiesa di S.Francesco di Paola. Un quartiere che mezzo secolo fa ospitava la Cosenza bene, le migliori famiglie; oggi le Paparelle si presenta come una zona degradata e fatiscente, consumata dal tempo che ne lascia i segni delle crepe sui palazzi e strade disastrate (se così le si possono chiamare). La pavimentazione, infatti, è praticamente inesistente, fango, terra, voragini che con la pioggia si colmano di acqua sporca; palazzi decadenti e in alcuni tratti cinture murarie inesistenti col rischio di una frana che possa coinvolgere le case sottostanti. Ma nessuna preoccupazione, l’allarme non è stato dichiarato, perché lì entrano in gioco le beghe tra comune e privato, a discapito sempre dei poveri cittadini.

IMG_20150630_113131

E sono proprio questi a segnalarci il degrado del quartiere, stanchi di aspettare e soprattutto di investire privatamente i loro soldi per lavori che spetterebbero all’Amministrazione comunale. “Siamo – ha dichiarato un residente – completamente abbandonati. Più volte abbiamo pregato il sindaco d’intervenire, ma nessuna risposta. Abbiamo raccolto delle firme, abbiamo chiesto incontri, ma sembra che non abbiamo alcuna voce in capitolo. Qui dobbiamo andare avanti ognuno per conto proprio; le fognature le abbiamo fatte aggiustare con soldi nostri, due anni fa hanno scavato per infiltrazioni d’acqua rompendo la strada e nessuno si è poi curato di riaggiustarla. Come è evidente il pavimento è un disastro, ogni tanto noi stessi buttiamo colate di cemento. Siamo proprio disperati perché non possiamo investire sempre noi su interventi che spetterebbero al comune”.

Effettivamente la situazione è drammatica, eppure pochi passi più sopra ecco risplendere Palazzo Salfi, fabbricato d’interesse storico nel rione Paparelle della città vecchia, all’interno del quale c’era l’mOa (Mario Occhiuto Architetture) ovvero lo studio di architettura del sindaco e anche un ristorante, “Le cucine di Palazzo Salfi”; attualmente chiuso, per quanto se ne sa, per il clamoroso debito e pignoramento di 2 milioni 194 mila euro effettuato da Equitalia. Ma questa è certo un’altra storia che forse sono in pochi a conoscere; ciò che non va giù ai residenti è il fatto che “fin quando il Palazzo era aperto, Occhiuto si affacciava dal suo balcone ammirando dall’alto la città e promettendo cambiamenti e riqualificazione per questo quartiere. Ora niente di niente, neanche ci risponde”. Il disinteresse del sindaco non gli fa certo onore, considerando che per lungo tempo, ha affermato di aver molto a cuore la zona essendo uno dei suoi quartieri “preferiti”, cosa che stentano a credere i suoi residenti. Ma i progetti di riqualificazione del centro storico sono tanti e tanti sono i finanziamenti ricevuti per attuarli, sicuramente l’Amministrazione si muoverà anche per questo quartiere, nel frattempo i residenti risparmiano e investono di tasca loro, per sopravvivere in uno dei luoghi, un tempo, tra i più borghesi della città.

Valentina Mollica