Panche fitness: un progetto da 78.456,17 euro

Servizio fotografico di FABRIZIO LIUZZI

Per chi ama svolgere attività fisica all’aria aperta, da poco a Cosenza, lungo viale Parco, sono nate panche fitness, parallele e altro ancora: attrezzature sportive inquadrate nel progetto voluto dal Comune, intitolato “Percorso salute”. Un progetto discusso già prima di essere completato e che induce i cittadini ad un grosso scetticismo. A giusta ragione si potrebbe pensare, dato il fatto che le attrezzature sono state installate in una zona non certo esente da traffico e smog, quindi, non del tutto ideale per effettuare esercizi a polmoni aperti.

Ad oggi, infatti, gli impianti sportivi si presentano come oggetti ornamentali della città, senza alcun utilizzo effettivo. I lavori affidati alla ditta appaltatrice sono costati 48.531,05 euro, a cui vanno aggiunte le somme a disposizione dell’Amministrazione di 29.925,12 euro. Per un totale di 78.456,17 (Determina Dirigenziale n° 2205 del 08/09/2014). Il sistema di attrezzature per l’allenamento all’aria aperta è quello di ENERGI™ che si compone di sole 5 stazioni. E’ privo di ingranaggi e grazie a tag presenti sui cartelli esplicativi è possibile scaricare tramite un’applicazione gratuita i video per svolgere gli esercizi comodamente a casa, senza respirare l’aria inquinata del luogo dove sono installati.

Data l’enorme spesa i cosentini si domandano se fosse realmente necessario realizzare tale progetto, anziché investire in strumenti di maggiore urgenza. “E’ inutile – ha dichiarato un cittadino – ripetere le stesse cose: le strade sono ricche di voragini; mancano marciapiedi; in alcuni tratti è inesistente l’illuminazione, così come la segnaletica stradale, i semafori sono sempre malfunzionanti; mancano cestini e via dicendo. Sarebbe stato molto più utile collocare posaceneri per strade e non le attrezzature sportive. Per non parlare poi della razzia di tombini qui su viale Parco, quanto tempo c’è voluto per rimpiazzarli? Mancavano i soldi? Eppure per le inutili panche fitness i soldi sono usciti e non pochi”.

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Anche gli sportivi che effettuano la loro corsetta, non utilizzano per niente le attrezzature, pochissimi si fermano ad usufruirne. Gli unici a beneficiarne appaiono i bimbi che li hanno scambiati per una sorta di giostra all’aperto (ma gli consigliamo prudenza perché potrebbero essere dannosi, non a norma per giocarvi). E’ pur vero che in tantissimi luoghi d’Italia gli impianti sportivi all’aria aperta non sono una novità, ma sono realizzati all’interno di aree verdi, parchi, giardini cittadini, non certo su un viale a cui lati si trovano due strade tra le più trafficate della città. Si potrebbe obiettare, dunque, sulla scelta della collocazione, poi per quanto ne riguarda l’utilità, ai posteri l’ardua sentenza.

Valentina Mollica