Le Terme Luigiane ai tempi di Robertino 

Le Terme Luigiane ai tempi di Robertino 

Era il 2022 quando Robertino decise che doveva interessarsi delle terme calabresi e in quell’occasione prese una serie di impegni con i calabresi. Facciamo il punto su quanto promesso e quanto realmente fatto. 

Alcune delle promesse di Robertino

Corriere della Calabria (13-06-2022) “…l’obiettivo deve essere quello di gestire in maniera integrata tutte le Terme della Regione, facendo del termalismo un comparto chiave per lo sviluppo turistico”. 

Citynow.it (15-05-2022) “…avremo una società regionale che si occuperà di gestire le Terme Luigiane e poi tutte le terme calabresi. Un’unica società per rilanciare le Terme Luigiane, ma anche per rilanciare il settore delle terme in tutta la Calabria”. 

Calabria diretta news (26-03-2022) “…sul settore termale vorrei che il mio governo regionale facesse un grande investimento, non solo sulle Terme Luigiane, ma su tutte le terme della Calabria 

I fatti dopo più di due anni:

Dei promessi grandi investimenti nel settore termale non si è visto un euro, della gestione integrata delle terme calabresi non si è più parlato, della società regionale per la gestione di tutte le terme calabresi facendo del termalismo un comparto chiave per lo sviluppo turistico, nessuna notizia, il proclamato progetto delle terme di Calabria interamente a capitale pubblico è morto prima di nascere, l’acquisizione di tutte le stazioni termali calabresi è quasi a zero (“quasi” solo per interessi personali altrimenti sarebbe zero come tutto il resto). 

Robertino anche questa volta ha dimostrato che è solo un grande venditore di fumo e ancora una volta alle grandi parole e ai solenni impegni è seguito il nulla. L’unica stazione termale acquisita da Robertino è quella delle Terme Luigiane e per poterlo fare ha dovuto fare una legge ad hoc sostenendo la favoletta che le terme sono un “comparto strategico per l’economia calabrese e solo grazie a questo squallido – l’aggettivo che gli si addice di più – espediente ha potuto effettuare l’acquisto.

Questa favoletta, alla quale nessuno ha mai creduto neanche per un minuto, è talmente ridicola che persino la Corte dei Conti è intervenuta e sta indagando sulla vicenda. La realtà nota a tutti gli addetti ai lavori è che Robertino ha acquistato le Terme Luigiane (con i soldi dei caggi), con l’intenzione di ristrutturarle (sempre con i soldi dei caggi) per poi cederle a prezzo di favore ad un suo cliente/parente. Quindi è assolutamente vero che per Occhiuto l’acquisizione delle Terme Luigiane era strategica… ma non per i calabresi, era strategica solo per le sue tasche.

La riprova di tutto questo è che appena il suo piano di impossessarsi delle Terme Luigiane per cederle al cliente/parente è stato sputtanato, Robertino non solo non ha più messo un euro per la loro ristrutturazione (e ormai sono passati due anni) ma soprattutto ha fatto improvvisamente marcia indietro su tutti i fronti non pronunciando più neanche per sbaglio la parola “Terme” da oltre un anno.

Il piccolo Occhiuto naturalmente non ha più neanche parlato di comperare le altre stazioni termali (che non interessavano al cliente/parente) e di tutti i progetti tanto pubblicizzati sul futuro del termalismo calabrese si è persa traccia totalmente. Persino nelle sue ultime conferenze stampa (di autocelebrazione), quella sul turismo calabrese con il nuovo piano che delinea strategie e programmi per la ripartenza del settore dopo l’emergenza Covid, quella sulla BIT e persino quella sul bilancio dei primi 30 mesi di attività, non ha neanche fatto un accenno al settore termale, settore che lui aveva definito “strategico per la Calabria”.

Robertino, noto essenzialmente per i fallimenti suoi e dei suoi familiari in ogni azienda dove hanno messo piede (ultima in ordine di tempo l’antica cantina “Tenuta del Castello” in perfetto stile… vigna de noantri), voleva far credere che la Regione Calabria – che ha fatto storicamente solo danni in tutte le gestioni – sotto la sua direzione di plurifallito avrebbe fatto miracoli nella gestione degli stabilimenti termali… roba da “pisciarsi dal ridere” (scusate il francesismo).

Una cosa è certa, ad oggi gli unici risultati prodotti da Robertino sulle terme sono i tanti milioni spesi (dei caggi naturalmente) per appropriarsi delle Terme Luigiane e la crisi nella quale è piombata questa storica stazione termale dopo due stagioni di gestione regionale. La clientela è in costante diminuzione e l’apertura è stato un vero e proprio flop, anche perché molte delle cure che avevano reso famoso lo stabilimento termale non si sa se e quando saranno disponibili e quelle che ci sono non garantiscono più gli elevati standard di una volta, inoltre mancano medici, fisioterapisti e paramedici.

I lavoratori sono incazzati neri e indicono continue quanto inutili riunioni sindacali lamentandosi per le retribuzioni basse (dovute agli inquadramenti contrattuali che risultano essere inferiori a quanto previsto per legge), per gli orari di lavoro non rispettati e per i criteri di assunzione per nulla chiari. L’unica cosa veramente rilevante è che alle Terme Luigiane è iniziata una doppia campagna elettorale. Da una parte in vista delle Europee, sono cominciati i colloqui per selezionare i lavoratori e i fornitori da parte del lecchino Iacobini, presidente delle Terme Luigiane (che opera totalmente per conto di Occhiuto e Gallo) che passa intere mattinate a ricevere persone promettendo loro ogni tipo di occupazione.

Dall’altra parte, il sindaco uscente di Acquappesa Tripicchio, aspirante fascista sponsorizzato da Orsomarcio, spera nel bis promettendo anche lui posti di lavoro a mezzo paese, facendo venire in visita gruppi di rumeni spacciandoli per grandi investitori e raccontando che semplici richieste di finanziamenti fatte alla Regione per la zona delle terme siano finanziamenti già ottenuti. L’unica cosa certa a questo punto è che le selezioni per l’assegnazione dei posti di lavoro alle Terme, che ormai nel delirio delle promesse di Iacobini (alias Robertino) e di Tripicchio sono diventate migliaia e si moltiplicano di giorno in giorno, e seguiranno sia per le Europee che per le Comunali i criteri e le promesse (mai mantenute) di ogni campagna elettorale calabrese che si rispetti.