Le “tute gialle” di Ecologia Oggi stanno attraversando la città a piedi, in corteo, dal cantiere di via Popilia alla Prefettura per chiedere lumi al rappresentante del governo in città sull’atteggiamento del patron Eugenio Guarascio.
L’imprenditore lametino si accorge solo adesso, naturalmente a pochi giorni dal Natale, che il Comune di Cosenza (secondo la sua versione) è insolvente nei suoi confronti e, come ritorsione, non crea danni al Comune ma… ai lavoratori. Non pagando loro lo stipendio di novembre e la tredicesima.
Si tratta di schermaglie che conosciamo bene ma che esasperano lavoratori che campano del loro stipendio e non sanno come fare per tirare avanti. Il ricatto di Guarascio è insostenibile ed insopportabile. Le “tute gialle” che sfilano in corteo rappresentano, dunque, la punta dell’iceberg di un sistema che penalizza sempre e comunque i lavoratori.
Proprio ieri ci siamo occupati di imprenditori come Barbieri o Morrone, che pur di non scucire soldi e quindi di non pagare i dipendenti, chiedono addirittura il concordato al Tribunale pur essendo ricchi sfondati. Guarascio ancora non è arrivato al concordato ma solo perché spera di vincere ancora la gara per i rifiuti e quindi di rimanere a Cosenza per altri 5 anni.
Ma questi sono discorsi ancora lontani. Per il momento, c’è da seguire la lotta di questi circa 140 dipendenti di Guarascio per passare un Natale sereno.
Iacchite’ è al fianco delle “tute gialle” e le sosterrà fino alla fine.