Lettere a Iacchite’: “Attenzione, la So.Ri.Cal è diventata una bomba sociale”

SO.RI.CAL S.p.A.

Gruppo di lavoratori So.Ri.Cal. (3° comunicato)

Rieccoci e questo è il terzo comunicato, possiamo essere tacciati di tutto ma non che non “vi avevamo avvisato”.

Siamo fortemente delusi e forse c’eravamo sbagliati, sbagliati nel credere nella “Giustizia” (Procuratore Gratteri, Lei ha avuto tutti i comunicati fin qui scritti e pubblicati di protesta dei lavoratori So.Ri.Cal.) e negli “Uomini” (intesi come coloro i quali avrebbero dovuto prendere la situazione seriamente in mano e non l’hanno mai fatto, anzi hanno contribuito ancor più al default societario).

Credevamo e ribadiamo che probabilmente c’eravamo sbagliati, ma ciò non scalfisce assolutamente la nostra sete di giustizia perché nulla è cambiato anzi la situazione si è ulteriormente aggravata e siamo, secondo noi, giunti all’epilogo perché ormai si è arrivati al mancato pagamento degli stipendi dei dipendenti con giustificazioni che non stanno né in cielo né in terra e senza nessuna prospettiva futura.

Tutto ciò era facilmente preventivabile e, lo avevamo anche anticipato nel 2° comunicato, perché se in So.Ri.Cal. l’unico organo preposto al controllo e alla difesa dei lavoratori avrebbe dovuto essere l’RSU e, la stessa è palesemente schierata con la società, che cosa avremmo potuto aspettarci? Nulla, e così è stato. Perciò abbiamo assistito prima alla lenta agonia e adesso al totale coma profondo.

Come avrebbero dovuto tutelarci l’RSU se la stessa è composta da un’unica sigla sindacale (CISL) vicina ai vertici societari e, ancor più se tra gli elementi che la compongono non vi sono semplici operai o impiegati ma funzionari aziendali? Sarebbero mai andati questi signori contro il “management” per difendere i lavoratori? E, vogliamo ricordarli questi personaggi che fanno parte di questa RSU, tre su tutti cominciando con il Responsabile del Compartimento (Sud) che nei corridoi urla e fa finta di essere contro tutto e tutti i responsabili societari dicendo “peste e corna” mentre poi nei tavoli istituzionali si dimostra un agnellino in pasto ai padroni, oppure il Responsabile della Sede di Zona (Bonifati) che, anziché fare il lavoro per cui percepisce il suo stipendio ed essere quotidianamente presente alla sede di zona a lui assegnata è, invece sempre presente puntualmente all’ufficio centrale di Catanzaro chissà per quali suoi impegni ufficiali (!!!) e, qualche uccellino, sussurra di una prossima promozione a importante carica (quindi altro personaggio senza titolo perché trattasi di un semplice perito agrario che chissà come sta facendo brillante carriera in So.Ri.Cal.) e, terminiamo con il più ambiguo, il “personaggio sui generis” (il dottore) che si ricicla ogni due per tre, così falso e bugiardo da non andare a bere neppure un caffè e, tralasciamo dal nominare gli altri membri.

Quindi, con questi presupposti i lavoratori che speranza avrebbero avuto di ottenere qualcosa, se è sempre stato sottaciuto tutto?

E la dimostrazione che sono “servi dei padroni” si è avuta quando si sono arrogati l’onere di comunicarci, in un’assemblea sindacale tenutasi il 17 dicembre 2019, che erano stati informati dai vertici So.Ri.Cal. che la situazione era grave e che c’era l’urgente necessità di incassare 6 milioni di euro fino a fine dicembre 2019 altrimenti avremmo rischiato di non far fronte agli impegni assunti con il piano di ristrutturazione del debito e ciò, avrebbe anche causato il rischio del mancato rinnovo del contratto, a gennaio 2020, di tutti quei lavoratori dell’indotto assunti a tempo determinato. Questa rappresentanza sindacale anziché ribellarsi e dimettersi immediatamente, perché avrebbe dovuto pretendere che queste gravissime notizie erano e sono da divulgare solo ed esclusivamente dalla proprietà e non da loro, senza nessun problema ha preso atto e annunciato all’assemblea e ai lavoratori presenti quanto loro comunicato, senza proporre una minima soluzione al problema. Questi sono!!!

Adesso, poiché cretini non siamo e due calcoli li sappiamo fare anche noi vorremmo che ci spiegassero, come mai se gli incassi per l’anno 2019 sono stati circa 110 milioni di euro tra il pagamento dell’acqua erogata ai Comuni serviti e la cartolarizzazione dei crediti, com’è possibile che in cassa non ci sia nulla tanto da non aver pagato lo stipendio di gennaio e probabilmente quelli futuri?

Dove sono andati a finire tutti questi euro se sappiamo per certo che tanti fornitori lamentano il mancato pagamento delle fatture emesse? Così come si lamentano le imprese appaltatrici dei contratti di manutenzione degli acquedotti che, anch’essi, non si vedono pagate le fatture emesse degli stati d’avanzamento dei lavori da mesi? E bisogna evidenziare che, questa situazione, si sta ripercuotendo anche sugli operai dell’indotto di So.Ri.Cal., assunti dalle imprese appaltatrici che hanno in essere il contratto di manutenzione degli acquedotti, che per il mancato incasso delle fatture emesse dall’impresa non riescono ad aver pagato lo stipendio ormai da mesi. E menzioniamo anche quelle imprese di manutenzione che avevano stipulato concordato con la società per crediti vantati anni addietro e che a tutt’oggi non hanno riscosso neppure un euro.

Quindi, chiediamo, tutti gli euro incassati che fine hanno fatto?  

Non vogliamo credere che il debito Enel, fornitrice dell’energia elettrica per gli impianti di sollevamento e l’altro debito contratto con la Depfa Bank assorba tutti gli incassi, non possiamo crederci, invece crediamo di sapere cosa sia successo tanto che, nei due precedenti comunicati, lo avevamo anche denunciato, per cui adesso lo riproponiamo.

Come fanno a rimanere euro in cassa se mensilmente sono pagate innumerevoli consulenze che continuano a essere elargite a pseudo professionisti con somme importanti senza che gli stessi producano nulla per la società anzi, un qualcosa lo producono, un danno in distrazione di enormi capitali e qualcuno di questi professionisti nei corridoi si vanta pure di poter elargire, in un prossimo futuro, favori personali vantando titoli futuri in So.Ri.Cal. (vero sig. Lebrino futuro responsabile della sede di zona di Vibo Valentia)?.

Come fanno a rimanere euro in cassa se la responsabile delle risorse umane “senza titolo alcuno” a sua volta d’accordo con l’avvocato senza scrupoli del Foro di Catanzaro, continua a fare del male alla maggior parte dei dipendenti di So.Ri.Cal.? Qualcuno è andato mai a controllare quanto gravano in un anno le spese legali elargite all’avvocato Giampà su input della “signora senza scrupoli” per portare questo o quel dipendente per il solo gusto di fare cassa?

L’avevamo ampiamente descritto nel precedente comunicato che in So.Ri.Cal. era stato creato l’ufficio di Procura con a capo la “responsabile delle risorse umane” e con la consulenza del suo fido avvocato contro tutti i dipendenti. Questo stato di cose lo denunciamo con forza perché ormai il clima è irrespirabile in azienda, dove alcuni sono così vessati da questi soggetti da star male seriamente e avere bisogno addirittura di cure mediche specialistiche (qualcuno è stato costretto a prendere anche gli antidepressivi), ma poco importa tanto per loro è solo ed esclusivamente un guadagno. La prassi ormai è consolidata, si porta in giudizio il dipendente o il dipendente è costretto a difendersi e portare l’azienda in giudizio e, mentre per il dipendente è motivo di stress psicologico e dispendio economico, per la responsabile delle risorse umane e l’avvocato senza scrupoli è solo guadagno. Domandiamo quindi, quanto costano alla comunità So.Ri.Cal. i servigi da consulente esterno dell’avvocato Giampà (sempre e solo lui) ogni volta che porta in Tribunale i dipendenti? E siccome non siamo sciocchi e siamo sospettosi, questi costi così esorbitanti per un’azienda in difficoltà, a chi convengono? Convengono a qualcuno perché probabilmente si divide a metà?

Comunque, abbiamo anche saputo che se non si vuole essere tartassati o andare in giudizio, c’è un metodo molto semplice cioè ingraziarsi la responsabile delle risorse umane, però bisogna mettere immediatamente in conto che anche questo ha un prezzo salatissimo perché all’occorrenza “la signora” potrà chiederti il conto (un minuto di applausi a tutti quei colleghi che hanno testimoniato “falsamente” nelle varie cause contro i tanti dipendenti, ma per quanto sopra menzionato non ci si poteva esimere dal farlo) oppure, altro metodo ci si può mettere d’accordo lontano da occhi indiscreti. Siamo stati capaci di sapere anche questo.

In So.Ri.Cal. tutto ha un prezzo!!!

Proseguiamo: come fanno a rimanere euro in cassa se sempre “la signora” summenzionata ha distratto fondi, con l’avallo dei liquidatori, con l’ennesimo premio partorito dalla sua mente diabolica (ex Stroke) ed elargito intorno al 20 dicembre 2019? Ma la domanda sorge spontanea: il 17 dicembre mancavano 6 milioni di euro mentre il 20 dicembre viene pagato il premio con cifre spropositate per un’azienda in difficoltà e viene erogato ai soliti noti per il merito speciale di fare solo ed esclusivamente il loro dovere o meglio svolgere quelle mansioni per cui sono stati assunti e aver pagato lo stipendio. Ma ci credete tutti cretini?

Noi aggiungiamo, che questo premio è stato assolutamente elargito senza nessun senso per due motivi: primo perché non si era raggiunto nessun risultato tanto che, come sopra summenzionato, nell’assemblea l’RSU riferiva della mancanza di 6 milioni di euro per risanare i conti di fine anno e poi perché gli importi elargiti ai soliti noti (addirittura triplicati per qualcuno) non trovano nessuna giustificazione, ma la mente diabolica di So.Ri.Cal. ha un solo credo e cioé quello di monetizzare il più possibile alla faccia di tutti gli altri dipendenti che ogni giorno sono in prima linea e in silenzio a garantire l’erogazione idropotabile alle famiglie calabresi.

E proviamo vergogna di riferire anche l’ultima chicca, in ordine di tempo, partorita dalla mente diabolica della “signora senza scrupoli”, cioè la denuncia contro il Direttore dell’Area Operativa di So.Ri.Cal. (in sostanza il più alto in grado in azienda in questo momento). Ebbene la “non titolata” ha accusato di “mobbing” il più alto in grado di So.Ri.Cal., perché sembra che sia stata dallo stesso rimproverata e redarguita più volte (probabilmente per le cazzate fatte contro qualche dipendente?).

Avete inteso bene? Non stiamo scherzando, quella stessa persona che ha “mobbizzato” e fatto del male a tutta la So.Ri.Cal. ha denunciato di esserlo stata a sua volta, ovviamente con corredo dei suoi certificati medici di assenza perché stressata, le testimonianze dei colleghi (quelli che dicevamo prima che non possono assolutamente esimersi dal farlo), con il solito scopo di continuare a far del male e probabilmente monetizzare.

Proseguiamo ancora e chiediamo: come fanno a rimanere euro in cassa se il servizio informatico di So.Ri.Cal., egregiamente condotto da personale interno, è stato esternalizzato, sempre su richiesta “della signora senza scrupoli”, a favore di ditta amica riconducibile alla famiglia Abramo, suo vecchio datore di lavoro, senza nessuna gara d’appalto per il solo gusto di tenere tutto e tutti sotto controllo?

Come fanno a rimanere euro in cassa se i consulenti summenzionati, oltre che essere pagati profumatamente con cifre esorbitanti per il lavoro svolto (quale?) sono pure a carico della società con vitto e alloggio e spostamenti con treni e aerei compresi, non con biglietti “last minute” ma con importi spropositati?

Come fanno a rimanere euro in cassa se abbiamo un parco auto in So.Ri.Cal., cui fruisce oltre il 50% dei dipendenti, con un consumo di carburante mensile da capogiro?

Come fanno a rimanere euro in cassa se insieme al personale dell’indotto sono stati assunti amici degli amici con pagamento degli emolumenti mensili non per come stabilito dal contratto di categoria acqua/gas, ma con fisso importante già pattuito e tanti di questi hanno pure ricevuto premi e livelli in barba agli altri lavoratori di So.Ri.Cal. che aspettano l’aumento del proprio livello da anni? La Guardia di Finanza, che ha raccolto le numerose denunce in tal senso, come mai ad oggi non ha fatto sapere se erano lecite o no tali assunzioni che hanno gravato enormemente sul bilancio annuale di So.Ri.Cal.?

E tanto altro omettiamo di menzionarlo, ma se servisse sarà raccontato nelle sedi opportune.

Ai vertici So.Ri.Cal. in questi anni il verbo “risparmiare” non è mai interessato coniugarlo, anzi si è sempre avuta una gestione discutibile e vergognosa che ci ha condotto al baratro.

Noi da parte nostra non abbiamo nessuna paura di essere smentiti e la certezza che chi legge può essere sicuro che ciò che stiamo affermando è verità e, che pur in presenza di altri due comunicati a firma di “un gruppo di lavoratori” con dovizia di particolari, nessuno in So.Ri.Cal. si è preso il fastidio di controbattere o denunciare. Ma che cosa avrebbero dovuto controbattere o denunciare se loro sanno che quello che abbiamo scritto è l’assoluta verità facendo nomi cognomi e anche cifre? E non sarebbe convenuto a nessuno presentare denuncia contro di noi, perché probabilmente qualcuno avrebbe controllato e la denuncia gli si sarebbe rivoltata come un boomerang facendogli saltare il banco.

Concludiamo affermando che il vaso è colmo e il clima tesissimo è difficilissimo. Per l’ennesima volta diciamo “BASTA” a questo stato di cose e speriamo, una volta per tutte, che con questo comunicato qualcuno capisca la bomba sociale che si è innescata in società, il nostro compito di lavoratori deve essere solo ed esclusivamente quello di svolgere il proprio dovere e garantire ai cittadini calabresi la perfetta erogazione idropotabile, non meritiamo e non possiamo avvelenarci quotidianamente sentendo notizie cui noi sicuramente non siamo protagonisti principali, ma che comunque stanno creando un clima di forte stress psicologico non più tollerabile.

Un gruppo di lavoratori So.Ri.Cal.