In questo ultimo mese ho vissuto un episodio a dir poco increscioso.. tutto è successo alla clinica Tirrenia Hospital ex Tricarico di Belvedere Marittimo. Purtroppo abbiamo dovuto ricoverare in Medicina mio padre per problemi seri di salute. Ma invece di avere tutto il supporto e la considerazione dal personale medico, mi è stato detto di non dover portare mio padre in clinica ma bensì di farlo morire a casa, solo perché purtroppo era affetto da un tumore al fegato, broncopatia cronica, e altre patologie varie.
In quei giorni di permanenza non è stato possibile parlare con nessun dottore se così si possono chiamare, o se per caso riuscivi a parlare con loro sono stati poco professionali e poco umani, non hanno fatto altro che dire che mio padre sarebbe morto e senza alcuna delicatezza l’hanno detto chiaramente anche davanti a lui, hanno fatto solo una Tac senza contrasto, dopo essermi arrabbiata con loro perché non davano informazioni certe…
Accusavano tutto al tumore, prendendo in considerazione una Tac senza contrasto dove non si vedeva bene nulla, ed io era certa che il tumore era stabile perché due settimane prima abbiamo fatto un’ecografia a casa e ci avevano confermato che era tutto uguale, rifanno la Tac con contrasto mai nessun dottore ha fatto il confronto tra le precedenti e la loro, mai nessun dottore mi ha chiamato per spiegarmi cosa stesse succedendo a mio padre.
Ci hanno dato le dimissioni solo su foglio di carta senza poter mai parlare con nessuno. Tornato a casa peggio di prima abbiamo chiamato un medico a domicilio ovviamente a pagamento per cercare di fare il possibile perché è tornato a casa peggio di come l’abbiamo portato, almeno so che a casa abbiamo fatto di tutto. Mio padre è morto purtroppo per la broncopatia cronica ostruttiva, credo che un vero medico è in diritto e in dovere di curare ogni paziente fino all’ultimo respiro, non può dire ai familiari di farlo morire a casa, purtroppo questa è la sanità calabrese, vergogna.
Sarà che vengo da una realtà diversa: inizialmente mio padre ha avuto la possibilità di curarsi a Roma al campus biomedico, Medici eccezionali, abbiamo affrontato un percorso stupendo nonostante la sfortuna di aver dovuto combattere con l’epatocarcinoma, abbiamo scelto di affrontare una cura sperimentale motivati dal consiglio degli oncologi. Dottori che hanno seguito mio padre ogni istante anche a distanza per ogni necessità, mi hanno insegnato che al di là della natura della malattia bisogna curare finché si può anche se a volte non ci lascia scampo…
Io ringrazio infinitamente i dottori del campus biomedico, ho un bel ricordo di tutti loro, ci hanno accompagnato lungo questo percorso durato tre anni, tre anni di sacrifici, di viaggi, ma con la certezza nel cuore che hanno fatto il meglio… Sicuramente non posso dire lo stesso della clinica Tirrenia Hospital, ho incontrato medici poco professionali, ho un cattivo ricordo, gli infermieri invece tutti bravi e disponibili. La sanità è un diritto che ognuno di noi deve esigere, perché noi qua in Calabria non possiamo averlo? Perché un malato grave dev’essere definito già morto senza nemmeno avere constatato realmente la causa, basandosi solo sulle informazioni lette oppure riportate dai familiari?
Ma il mio pensiero più grande va a Mio Padre che ha combattuto con tanta forza e volontà, non si è mai tirato indietro, è stato determinato in questa battaglia e ogni sua vittoria era anche un po’ la nostra perché l’abbiamo sempre accompagnato lungo questo percorso, Grazie Papà per avermi dimostrato coerenza forza e determinazione, per me sei stato e sarai sempre un esempio di Vita in tutto e per tutto.
Grazie, le tue Figlie