Lettere a Iacchite’: “Catanzaro, ecco la cricca di Zuccatelli: Puzzonia, Ciconte ed Enzo Bruno”

Nella Calabria dell’emergenza Covid e della drammatica situazione in cui versa la struttura sanitaria regionale c’è chi, nonostante i sindaci in rivolta, le severe prese di posizione da parte di associazioni dei consumatori, ordini di avvocati schiumanti rabbia, mezzo mondo politico e sindacale fortemente preoccupato e, cosa che più conta, migliaia di persone, gente comune, inferociti in strada per la disperata situazione che si è creata, trova il tempo ed il modo di esprimere pubblicamente ed entusiasticamente il suo plauso al neo commissario Giuseppe Zuccatelli.

Sì, parliamo della stessa persona. Del “giovane” barbuto 76enne sputtanato dalle televisioni e dai giornali di mezzo mondo, di colui che dall’alto della sua competenza scientifica invita ad andare in giro senza mettere inutili mascherine, lo stesso che incoraggia all’amore libero e alla fornicazione a gogo, al signore che, cosa ancor più grave e su cui Iacchite’ fa bene ad insistere, è da tempo al centro di un grumo di interessi malati della sanità pubblica e privata che nulla hanno a che  spartire con la salute ed il bene comune.

Orbene, a fronte di tutto ciò, a Catanzaro sopravvive virtualmente, esclusivamente tramite gruppo WhatsApp, anche un minuscolo Circolo del Pd di poche decine di iscritti, il Circolo Pd “Catanzaro Ovest”, quasi tutti anziani e molti a loro insaputa, della stessa tempra virile però del commissario di cui sopra, che da giorni, con la sigla del Circolo bene in vista, inonda la stampa scritta e on line di esternazioni tanto adoranti quanto solitarie il nuovo “supercommissario” elevandolo quasi a “salvatore” della Calabria

C’è da dire, che la roboante uscita pubblica all’indomani mattina della nomina da parte del premier Conte al Commissario in isolamento a causa dei troppi baci dati (tenuto conto che a suo dire non va oltre) non è stata accolta unanimemente e sulla stampa, la reazione al vetriolo di uno degli iscritti, ha contribuito a scoperchiare il pentolone lasciando emergere cosa bolle in essa.

Il mistero di tanto interesse viene svelato quando si scopre che il Circolo “Catanzaro Ovest”, è diretto da più di un decennio, guarda caso, da un medico in pensione, il Dott. Pasquale Puzzonia, per gli amici Lino, già pluridecorato componente dell’Ordine dei Medici della città, da una vita tesoriere dell’Ordine perché incriccato con il presidente dott. Vincenzo Antonio Ciconte, quest’ultimo ex consigliere regionale ed ex presidente dell’Ospedale Pugliese ed in quanto tale, prima di essere fatto fuori dalla malapolitica catanzarese come candidato a sindaco di Catanzaro, macchina terribile di consenso e di potere reale eletto nelle elezioni regionali vinte dal centro sinistra a furor di popolo con quasi 15000 voti.

Il falso innocuo Pasqualino Puzzonia rientra quindi a pieno titolo tra i boiardi politici di lunga data della povera sanità pubblica, è stato in passato un ex potente, imposto come Direttore Generale dell’Annunziata di Cosenza, durante l’indimenticato governo regionale di Agazio Loiero. E’ inutile dire che a Cosenza all’epoca contarono le ore e i minuti fino a quando il direttore generale ebbe fine all’incarico.

Ora non ci vuole un’arca di scienza per capire che il Sig. Lino, anzi il dott. Puzzonia, arzillo signore mai domo, è da mesi sulla scia del commissario dell’azienda Pugliese-Ciaccio  Zuccatelli, lo segue, lo loda e, a nome del fantomatico Circolo e della sigla “Circolo Pd Catanzaro Ovest” che detiene  in maniera incontrastata, gli esprime pubblicamente “un Augurio caloroso di pronta guarigione (01/11/2020)” ed ancora “Zuccatelli è la figura giusta della Sanità Calabrese (08/11/2020)” e per questa via in maniera impudica e quasi anonima cerca di rientrare nel giro che conta della Sanità magari attraverso l’attribuzione di qualche incarico o di qualche altra prebenda commissariale, strumentalizzando ad uso privato iscritti e militanti del Circolo.

Da sempre, alter ego e mentore di Pasqualino Puzzonia, è un altro piccolo squalo della politica catanzarese, abituato a consumare, in lunghi anni di onorata carriera, decine e decine di tradimenti politici, quasi tutti vissuti all’ombra e al riparo di tutte le strutture politiche regionali. Stiamo parlando di Enzo Bruno da Vallefiorita, ridente paese della provincia di Catanzaro.

Enzo Bruno nasce anche lui nella sanità catanzarese ma con ruoli più modesti rispetto al dott. Lino Puzzonia. Riesce ad entrare come infermiere al Pugliese di Catanzaro per poi diventare caposala. Il ragazzo oggi ultrasessantenne è sveglio, e tutto vuole tranne che continuare a fare punture e nottate in corsia, e nonostante l’imbarazzante gap culturale riesce ad intercettare tra le montagne di Vallefiorita e del suo hinterland, un consenso non trascurabile che gli consente in poco tempo di entrare da protagonista nella politica locale. Già presidente della Comunità Montana Fossa del Lupo- Chiaravalle, Enzo Bruno, si distingue per essere un primatista mondiale di incarichi politici plurimi che gli consentono di stare lontano per sempre da ospedali e da odore di fenolo.

Da Presidente della morente Provincia di Catanzaro è pure inquisito nella vicenda Sacal per una vicenda di clientela politica, avrebbe chiesto uno strapuntino per il figlio di una sua amica, per un ventennio inoltre è stato consigliere provinciale di opposizione (?) prima con don Michele Traversa e poi con Wanda Ferro.

Nel tempo è sempre stato inserito nelle diverse strutture politiche regionali di Nicola Adamo, di Agazio Loiero, di Pierino Amato, di Tonino Scalzo, di Seby Romeo, nonché segretario provinciale del Pd e nel corso del tempo di volta in volta con dei volta faccia clamorosi è diventato, ora discepolo di Nicola Adamo, ora di Agazio Loiero, ora di Ernesto Magorno e per finire, e per ora almeno, di  Mario Oliverio, offrendo a tutti appoggi politici interessati in cambio di incarichi in strutture regionali per se e favori e avanzamenti di carriera per la propria famiglia. Si immagini che sul finire della passata legislatura Mario Oliverio sferra a suo favore un micidiale uno-due: lo nomina nelle “Segreterie Tecniche cui affidare il supporto alle attività di governo, a livello centrale, dell’intero processo realizzativo degli interventi, ovvero dei correlati procedimenti”. La Delibera di Giunta Regionale nr. 28/2019 prevedeva, tra l’altro prevedeva, 4 posti di categoria D per il “Dipartimento Presidenza-Depurazione”. Il Livello D nella pubblica amministrazione riguarda di solito il personale laureato, quindi i funzionari. Ma cosa importa se il nostro è solo Diplomato come perito all’Istituto Tecnico “G. Ferraris” di Catanzaro.

Da caposala a funzionario alla depurazione regionale il salto c’è, eccome. Ed inoltre, nella Sanità, dal 2018 ecco il secondo colpo, con compiti di dirigente amministrativo compie il grande salto anche la moglie, Annamaria Grillone.

Si capisce meglio ora il quadro di riferimento e di contesto di tale innamoramento politico verso il nuovo commissario regionale Giuseppe Zuccatelli di Linuccio Puzzonia & C. L’intento per questa gente è quello di accaparrare un lembo di sanità pubblica catanzarese, di portarlo sotto il proprio controllo e sotto la propria sfera di influenza per se e per il proprio gruppo di riferimento, familiari e non. Tutto questo per accrescere innanzitutto il proprio benessere personale e poi per aumentare il personale potere contrattuale nella politica guasta Catanzarese. Immaginate cosa potrebbe succedere a quanti si trovassero sotto la loro sfera di influenza. Per ora, qualche settimana orsono l’ex caposala del Pugliese nonché ex presidente della possibile defunta provincia di Catanzaro anticipava sempre tramite WhatsApp, la sua discesa in campo alle prossime elezioni regionali, con l’incipit proprio delle facce toste “Su sollecitazione di sindaci, amministratori, amici e compagni si sta delineando una mia candidatura al Consiglio regionale, conto molto sul tuo sostegno”. Poveri Noi e povera Calabria.

Lettera firmata