Lettere a Iacchite’: “Comune di Longobucco, chi ha paura della democrazia?”

COMUNE DI LONGOBUCCO
CHI HA PAURA DELLA DEMOCRAZIA?!

Da bambino ricordo che il Consiglio comunale veniva annunciato dall’esposizione del gonfalone alla finestra principale del Municipio, proprio sull’entrata centrale, per far sì che pure analfabeti e illetterati potessero partecipare alle sedute. E quel vecchio vessillo sfilacciato è ancora conservato in sala Giunta.
I vecchi compagni ricordavano che negli anni ‘50, ai tempi della parola d’ordine “Il comune al popolo, il popolo al comune”, le riunioni del Consiglio si tenevano anche nei giorni festivi e di domenica, al fine di consentire la più ampia presenza, con gran dispiacere dell’arciprete di allora.
Oggi a Longobucco la partecipazione ai Consigli comunali risulta vietata in gran parte, se non per consiglieri, amministratori o addetti ai lavori.
Le sedute del Consiglio ormai sono convocate ordinariamente alle 10:00 o 11:00 del mattino, quando il resto del mondo è al lavoro e, tirati tirati, alle 15.00 del pomeriggio, ma con gran sudore e sempre dopo ripetute sollecitazioni prefettizie. Un vero attacco alla democrazia. Da chi parla di compagnucci e comunistelli da strapazzo ci si può aspettare questo e altro!
D’altronde, protagonista delle sedute è rimasta solo la minoranza, con scena muta dalla parte contrapposta.
Uno spettacolo di quart’ordine, che il Sindaco Pirillo cerca di nascondere al meglio.

C’è un presidente del Consiglio in realtà. Ma come diceva Manzoni il coraggio chi non ce l’ha non se lo può dare. Per non parlare della Segretaria comunale la beata Barbara da Cariati, un vaso di coccio fra tanti vasi di ferro (si fa per dire).
È stato ristabilito finalmente e dopo mesi il collegamento online, ma con un audio approssimativo, per cui la situazione appare ancora più ridicola di quanto possa apparire in realtà.
Ormai Pirillo & Co si sono asserragliati nel ridotto di via Mazzini, impegnati a distribuire esclusivamente berretti, chiacchiere e distintivi.
Il fallimento politico è dietro l’angolo, mentre il disastro economico è già fra noi, conclamato, certificato e deliberato.
Si salvi chi può!

Lettera firmata