Lettere a Iacchite’: “Scala Coeli: il generale, la discarica, la Bieco e il suo amico parrucchino”

Egregio Direttore,

seguo con interesse le vicende che ruotano intorno alla figura del generale Graziano e che il suo giornale, con estrema dovizia di dettagli, mette in evidenza.
Dopo essere stato “trombato” – soprattutto dai suoi presunti alleati – a Corigliano-Rossano con 13 (tredici!) liste contro le 5 di Stasi, si è rifatto alla Regione e ha utilizzato il suo potere politico in attesa di salire ancora più in alto ed ottenere così una poltrona a Roma.
Altro che sanità, trasporti, cultura, turismo, ambiente… qui sono arrivati solo rifiuti e melma.

E’ fin troppo chiara la sua partecipazione nella Bieco, attraverso il suo fedelissimo amico ed ex parente Francesco Calabretta (alias “parrucchino”), nonché fraterno amico di Walter Pulignano (Ecoross), di cui a tutti sono note le incapacità professionali e l’incompetenza nel settore dei rifiuti.
Calabretta “parrucchino”, da semplice impiegato, è diventato anni fa socio della Bieco e proprio in coincidenza della realizzazione della tanto discussa discarica di Scala Coeli, e proprio quando il generale era dirigente del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria sotto le insegne di Agazio (che strazio!) Loiero.
Perché questa necessità di far entrare in società una persona così vicina a lui e non un professionista, o un investitore? Il generale aveva bisogno di chiudere il cerchio con l’ampliamento della succitata discarica, che ha portato e sta portando un fiume di denaro nelle tasche della ‘ndrangheta, della famiglia Pulignano ed appunto del generale. 
Come fare per sbloccare questa situazione se non da Roma?
Ecco che il cerchio si chiude: non si parla di monetine, ma di milioni di euro, vale appunto la pena mettere in moto la macchina colossale della Regione Calabria per arrivare al quid. Vale la pena cambiare bandiera, e fare alleanze con chicchessia.

Una cosa è sicura: oggi più che mai abbiamo il dovere di dare le giuste informazioni a chi è chiamato a indagare sulle vicende della discarica di Scala Coeli, appena sequestrata dopo l’ennesimo sversamento di liquami nel fiume Nicà. Ed è veramente scandaloso che nessuno abbia ancora fatto il nome di questo soggetto associandolo alla discarica di Scala Coeli. Così come è vergognosa la “copertura” della Regione Calabria.
Il generale Graziano rappresenta l’antitesi della buona politica.
Le chiedo di dare voce, così come ha sempre fatto, a quella fetta pulita della nostra regione, a chi lotta e si sacrifica per il bene comune e a chi crede ancora nel riscatto del nostro territorio. La ringrazio anticipatamente

Lettera firmata