LA COPPIA LONGO/ORANGES E LE QUERELE ANCORA FERME
Caro direttore,
Seguo con passione la sua testata on line in quanto ha avuto la capacità di fare i nomi ed i cognomi di coloro che hanno fatto sprofondare nel fango i Comuni di Corigliano e Rossano e per tale ragione voglio fare avere a lei ed a tutta la popolazione corossanese informazioni su cosa sta accadendo in città.
Partiamo dalla vicenda Insiti. Il Comune ha messo a segno un bellissimo colpo restituendo ai cittadini un bene pubblico ed il sindaco Stasi ha utilizzato la frase “qualcuno si è venduto la partita” ma come al solito i quattro imbecilli dell’opposizione hanno urlato “vogliamo i nomi!”… Ovviamente il nome del lestofante che si è venduto a pronta cassa l’inverosimile (oltre a questa causa) è l’avvocato Antonio Longo, che con l’avvento del sindaco Stasi è stato del tutto neutralizzato in quanto inviato a non fare danni presso l’ufficio anagrafe. Viva Dio!
La migliore analisi di tale soggetto la fece il comitato di valutazione delle performance che, nella persona del buon avvocato Mario Elmo, gli diede zero, avete letto bene zero spaccato. Tale soggetto, non lo si dimentichi, nel giorno in cui l’ex Comune coriglianese subiva un pignoramento milionario presso il Tribunale di Castrovillari si presentò con 2 ore di ritardo in udienza facendo verbalizzare che la macchina si era rotta, i bene informati dissero che invece, come sempre, il buon Longo si era dimenticato di andare in udienza, e quest’ultima tesi è molto più credibile in quanto andando a vedere i verbali delle varie udienze il Comune non era quasi mai rappresentato, un po’ come andare in guerra senza armi.
Qualche ex consigliere faceva notare che i fascicoli della vicenda “Insiti” erano introvabili, chiusi in uno stanzino nel piano seminterrato del Palazzo Garopoli. Ulteriori sospetti nacquero quando la nuova avvocatura vedendo gli atti di costituzione in giudizio notò una produzione documentale scarsa con atti importantissimi che bisognava produrre nascosti dentro i cassetti! A buon intenditore poche parole.
Ma la coppia che davvero ha creato sconcerto è stata quella creata dal costruttore Pietro Paolo Oranges insieme a Longo in merito alla lottizzazione di contrada San Francesco, e qui arriva il bello.
Piccola premessa per capire chi è il soggetto Oranges. Prima che venisse spiccato un ordine di arresto circa 3-4 anni fa dalla procura di Castrovillari il buon costruttore Oranges scappò in Svizzera per non farsi ammanettare fingendosi malato, facendo rilevare così importanti entrature nelle forze dell’ordine che lo avvisarono per tempo e questo spiega come mai diverse querele sporte a suo carico per i lavori farlocchi sulle opere primarie siano ancora ferme.
Colgo l’occasione e invito la procura di Castrovillari a perseguire qualche militare infedele dato che le fughe di notizie sono all’ordine del giorno. Ma procediamo oltre.
A contrada San Francesco di Corigliano Oranges fa quello che gli pare, le opere restano incompiute, i servizi non ci sono ma si assevera (con tecnici comunali infedeli) la loro esistenza. Il buon sindaco ha dovuto prenderlo a calci nel sedere facendogli modificare dimensioni e posizione della rete fognaria che il gaglioffo voleva far passare nelle proprietà private: per capirci, se si rompeva una fogna nel cuore della notte bisognava chiamare un privato per aprire il magazzino e farla riparare…
Lo scandalo più rilevante in realtà riguarda il ricorso al Tar per l’arteria stradale di contrada San Francesco in merito all’obbligo di sostegno dei costi di esproprio che il truffaldino Oranges ritiene siano a carico del Comune ma che in realtà sono a suo carico, e voi vi domanderete: come è andata a finire tale disputa? Il Tar ha dato ragione al costruttore perché il buon Longo ha fornito documentazione di una proprietà che non c’entrava una mazza con la vicenda: per capirci, le particelle ed i subalterni indicati dal mitico avvocato Longo erano diversi rispetto a quelli oggetto di causa. A lui piace vincere facile.
Ad oggi abbiamo un’area priva delle opere di urbanizzazione primaria e un’arteria stradale (quella di contrada San Francesco) che non viene realizzata in quanto il ras Oranges si rifiuta di pagare il costo dell’esproprio e 40.000 cittadini restano imbottigliati nel traffico.
La coppia Oranges/Longo però finalmente è scoppiata e dopo la neutralizzazione di Longo spero che il sindaco Stasi blocchi anche Oranges e le sue concessioni edilizie perché qui abbiamo bisogno di imprenditori e non di truffatori.
Per finire scriviamo che LE QUERELE SONO IN PROCURA E NOI CITTADINI ASPETTIAMO EVOLUZIONI, sperando che qualche militare spifferone la smetta di spifferare.
Lettera firmata









