Lettere a Iacchite’. “Cosenza, Covid e controlli: prende la multa solo chi non è amico degli amici”

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COVID-19 e controlli sul territorio: prende la multa solo chi non è amico degli amici.

COSENZA – Vorrei sottoporre all’attenzione di questa redazione una strana storia, svoltasi su Corso Mazzini in data 29.04.2021, poco dopo le ore 20.00, quando centinaia di persone cariche di buste dello shopping compulsivo circolano liberamente sul corso principale della città bruzia, ma non è possibile consumare cibi e bevande in luogo pubblico – dunque lungo le vie e in piazza – sebbene bar e ristoranti possano vendere le proprie merci in asporto sino alle ore 22.00; a vigilare sul rispetto delle norme anti COVID-19 pattuglie della Polizia di Stato che ogni giorno ripetutamente percorrono il Corso a bordo delle proprie pantere.

Dopo il prologo veniamo ai fatti: tre amici si incontrano per caso, non si vedono da un po’, è stata una pesante giornata lavorativa, decidono di raccontarsela sorseggiando una birra, a piedi e a debita distanza, quando un membro della compagnia si ferma un attimo dinanzi a un tabacchi per prepararsi una sigaretta. Proprio in quel momento la pattuglia passa davanti ai giovani senza curarsi di loro, poi ci ripensa, fa retromarcia, gli agenti scendono e chiedono agli sventurati i documenti.

Sono dei trasgressori, bisogna punirli: in linea di principio sarebbe anche giusto, peccato che le due autorità mettano in fila talmente tante sbavature da sembrare quasi grotteschi e poco credibili nel proprio delirio; uno dei tre ragazzi viene definito “mafioso” quando chiede spiegazioni e gli si intima di non proseguire altrimenti inaspriscono il verbale con qualche aggravante sorteggiata sul momento, alla seconda persona del piccolo gruppo si consiglia candidamente di non pagare, perché “in Italia queste sanzioni non le paga nessuno”, alla terza viene risposto che si sarebbe potuto chiudere un occhio se non ci si trovasse in Corso Mazzini, versione assai credibile giacché viale Parco è continuamente “in fiera” in questo periodo e fra monopattini, runner e casse bluetooth sparate a palla dai soliti incivili non c’è mai nessuno che protegga l’Altro facendo rispettare le norme per il contenimento della pandemia.

In effetti al momento in cui si consuma l’illecito vengono stilati tre verbali, su un totale di quattro redatti dall’unità operativa durante il proprio turno, e la multa viene comminata – la vera ciliegina sulla torta è questa – perché i ragazzi sembrano davvero delle brave persone, ma non sono “conosciute”, fossero stati amici di qualcuno potevano anche far baldoria senza mascherina, il reato è dunque quello di essere i discreti figli di un dio minore, che desideravano qualche ora di svago.

Lettera firmata