Lettere a Iacchite’: “Cosenza, le tragicomiche vicende del servizio di prenotazione visite dell’Asp”

Buongiorno e buon anno, vi e mi auguro che possiate informare sempre le persone sulle malefatte nella nostra regione
Vi scrivo per denunciare il mal funzionamento dei servizi dell’ASP di Cosenza
Giorno 29/12/2020 il mio medico curante mi diagnostica una necrosi al dito indice della mano destra per cui mi prescrive una visita urgente presso un centro ASP. Riesco a prenotare attraverso una farmacia una visita presso il centro diagnostico di Castrolibero per la mattina di giorno 31/12/2020. Recatomi al centro vi trovo un’impiegata che si meraviglia della prenotazione e del fatto che abbia già pagato il ticket previsto. Mi dice che sarebbe stato meglio andare direttamente al CUP e non usare i canali informatici (alla faccia del piano di informatizzazione della Pubblica Amministrazione) e che è impossibile effettuare la visita perché il medico di servizio è in ferie fino al 7 gennaio 2021 per cui avrei dovuto richiedere il rimborso del ticket pagato e prenotare un’altra visita in tempi biblici. Faccio presente che aspettare ulteriormente avrebbe causato la perdita del dito e che avrei denunciato l’accaduto.
Uscito dal centro, per fortuna accompagnato, decido di recarmi al pronto soccorso dell’ospedale dell’Annunziata. Dopo la visita di ingresso vengo mandato al pronto soccorso ortopedico. Qui il medico mi controlla il dito e decide di intervenire subito per cercare di evitare l’amputazione della falange. Per mia fortuna la necrosi in atto è stata rimossa in tempo (almeno spero) e ho ancora il dito. E’ possibile che mi si contesta la prenotazione on line attraverso il sito ufficiale dell’ASP per giustificare l’incapacità organizzativa dell’amministrazione? Dopo tutte le centinaia di migliaia di euro spese in straordinario come si può lasciare una struttura senza medico? Se il personale va in ferie perché ne ha diritto come mai non si provvede alla sostituzione? I servizi che vengono erogati ai cittadini (sarebbe meglio definirci sudditi) non si possono neanche definire da terzo mondo perché li non vengono erogati e pertanto non vengono neanche finanziati con i soldi dei contribuenti sperperando denaro pubblico.
Distinti saluti
Antonio Pace