Lettere a Iacchite’: “Cosenza, ma i magistrati di Salerno fanno sul serio o sono il solito fuoco di paglia?”

Cara redazione,

ho pensato di rivolgermi a voi, che in questa materia siete degli esperti, per chiedervi il perché, secondo voi, da tutta Italia ogni giorno ci giungono notizie di magistrati beccati con le mani nella marmellata, tranne che dalla Calabria, e in particolare da Cosenza. Eppure quello che succede nel Tribunale di Cosenza lo sanno tutti: corruzione, favoritismi, abuso di potere, vendita di sentenze. Una situazione che ogni cosentino conosce bene e che persiste da almeno 30 anni. Leggendo voi ho appreso che esistono diverse indagini su diversi magistrati calabresi e in particolare sul procuratore capo di Cosenza, Mario Spagnuolo, sul procuratore capo di Castrovillari, Eugenio Facciolla, sull’aggiunto della Dda di Catanzaro, Vincenzo Luberto. Oltre a questi, dice il Fatto Quotidiano, esistono altri 13 magistrati sotto indagine, sempre del cosentino e del catanzarese. Ora mi chiedo: possibile che nessun magistrato abbia sentito il bisogno di rassicurare i cittadini su quanto sta accadendo? Possibile che il Ministro della Giustizia non abbia sentito il bisogno di rassicurare i cittadini sulla qualità della Giustizia in Calabria?
E poi, è mai possibile che questi magistrati indagati continuino ad esercitare le proprie funzioni?

Spesso avete scritto di una Cosenza “isola felice”, e ogni giorno che passa, confrontando ciò che succede altrove e quello che non succede qui, mi convinco che è così. Altrimenti come spiegare l’azione repressiva nei confronti di diversi magistrati corrotti in tutta Italia e la totale impunità di cui godono i magistrati corrotti a Cosenza e a Catanzaro.
Dice un mio amico: le inchieste sui politici e sui magistrati necessitano di prove e riscontri inattaccabili. Un concetto che dovrebbe valere per tutti, ma così non è. Ma anche quando esistono prove schiaccianti, come nel caso dei magistrati cosentini (basta solo recuperare tutte le archiviazioni da loro firmate per capire il livello di corruzione) la fanno franca lo stesso. Senza contare le centinaia di denunce presentate dai cittadini che lamentano una gestione “privatistica” della Giustizia a Cosenza. Se ciò non basta per mandarli in galera, mi chiedo: è sufficiente questo per allontanarli almeno dalla città?

Quello che mi piacerebbe sapere da voi che siete sempre informati, proprio per capire quale sarà il nostro destino, è in che cosa consiste questa famosa inchiesta dei magistrati di Salerno che oramai da tempo indagano su questi celebri 15 magistrati, così come da voi raccontato. Secondo voi, è il solito fuoco di paglia? Vi chiedo questo perché vorrei tanto capire se siamo di fronte all’ennesimo scandalo annunciato per poi essere insabbiato – tante volte è successo questo a Salerno, tutti gli esposti presentati contro i magistarti di Cosenza sono sempre stati archiviati – oppure questa volta c’è davvero la possibilità di ristabilire un po’ di Giustizia anche da noi. Giusto per capire se devo rassegnarmi a vivere in una città corrotta e impunita, oppure posso (possiamo) ancora avere una speranza. Grazie.

Caro lettore, vorremmo tanto rispondere alle tue domande, ma non possiamo farlo. Siamo al corrente di tutto quello che sta succedendo, ma siamo vincolati al segreto istruttorio, e checchè se ne dica, noi rispettiamo la legge. Quello che possiamo dirti è che più di qualcosa si muove e va nella direzione che tu auspichi: un po’ di pulizia anche da noi. L’impressione che abbiamo avuto è quella di un “pool” di magistrati deciso ad arrivare alla verità, senza fare sconti a nessuno. Certo, come dice il tuo amico, queste sono inchieste “complesse”, dove non basta il senso comune come prova, ma a parer nostro di prove concrete ne hanno in mano, e non poche. Restiamo del parere che quanto prima, i tempi restano l’incognita principale, assisteremo alla conclusione del loro faticoso lavoro. Per noi c’è di più che una speranza. (iacchite’)