Egr. Direttore Carchidi, la prego di pubblicare questa lettera.
Ospedale Civile dell’Annunziata. Infettivologi imboscati e prestazioni aggiuntive
Ormai sono mesi che è stata denunciata a diversi organi di stampa la cronica carenza di medici presso il reparto di Malattie infettive. Il personale medico, ridotto a sole 5 unità compreso il primario ad oggi sta svolgendo turni massacranti al solo fine di poter garantire la giusta assistenza non solo per il numero elevato di pazienti Covid ma anche per altre patologie.
Tutti sanno ormai che gli infettivologi in ospedale ci sono, ma sono imboscati in reparti non di loro appartenenza grazie alla complicità dei Commissari Straordinari e Direttori Sanitari e con l’avallo dei capi Dipartimento. Vi era la speranza che il Commissario Prof.ssa Mastrobuono mettesse fine a questa squallida vicenda… ma anche lei è complice del sistema alimentando il danno erariale. Non dobbiamo dimenticare e soprattutto abbiamo l’esigenza di sottolineare che in ospedale non si muore per solo Covid.
Il Top degli imboscati è rappresentato dal Dott. R. Pellegrino, infettivologo che dal 2018 viene trasferito dal reparto di Malattie infettive per incompatibilità ambientale con la complicità dei vertici aziendali del periodo presso l’UOC di Prevenzione Protezione Ambientale. Quella del “fratello” Mario Marino, tanto per capirci.
Ha subito iniziato a svolgere attività di medico competente (sorveglianza sanitaria) e dopo la tragica scomparsa del Dott. L. Marrocco si è subito cimentato nella carica di Direttore F.F.
La presenza del dott. Pellegrino viola quanto previsto e stabilito nell’Atto Aziendale in quanto nel documento è chiaramente evidenziato che l’attività di Prevenzione e Protezione nei Luoghi di Lavoro può essere svolta solo dal professionista specializzato in Medicina del Lavoro (Medico Competente registrato nell’albo nazionale) o Igienista.
Un infettivologo non può assolutamente svolgere attività di sorveglianza sanitaria nei luoghi di lavoro. Purtroppo solo all’ Annunziata di Cosenza tutto ciò accade quotidianamente violando tutte le norme in materia di sorveglianza e tutela della salute dei lavoratori e soprattutto la privacy.
L’ex Militare Dott. Pellegrino esegue senza firmare (non firma mai nulla) la compilazione di cartelle sanitarie, visiona e controlla esami ematici e numerosi dati sensibili dei dipendenti dell’Annunziata.
L’abuso di professione ha un contorno importante sulla gestione della campagna vaccinazioni.
Ormai è noto anche il suo ruolo di Responsabile del Centro Vaccinazioni anti Covid dove ha raggiunto un record assoluto in termini di ore di straordinario.
Con circa 600 ore in 4 mesi di Prestazioni Aggiuntive ha incassato con il benestare del Commissario circa 50.000 euro.
Sono stati violati tutti i riferimenti normativi e i regolamenti in materia di lavoro straordinario. La legge prevede infatti un massimo di lavoro ordinario e straordinario settimanale di 48 ore.
Senza autorizzazione il mitico Dott. Pellegrino a differenza dei suoi colleghi che veramente lavorano a ritmo serrato presso il centro vaccinale sta chiuso nel suo ufficio dalle 7.00 alle 21.00 sette giorni su sette, facendo ogni tanto passerella nei corridoi con la sua cartellina in mano.
Difficile da non notare la sua passione sui social in quanto pubblica con amore le sue foto sempre in prima linea con tanto di elogi per giustificare il suo enorme sacrificio pagato a 80 euro all’ora. Dimenticando quello che gli ha insegnato l’Esercito Italiano che la prima linea è la lotta al Covid ma… in Malattie infettive.
Spreco di denaro pubblico, DANNO ERARIALE che di sicuro il Commissario Straordinario e il direttore sanitario aziendale coprono da perfetti complici.
Ancora più deprimente è l’avvio delle procedure concorsuali per un posto per infettivologo nonostante la presenza in ospedale di tre professionisti pagati e imboscati e far finta di nulla sulla mancata designazione di un concorso per medico competente lasciato vacante da ormai 5 mesi.
Ma quello che veramente lascia senza parole è il fatto che i medici e gli infermieri in prima linea contro la battaglia Covid non hanno visto un euro e continuano a garantire l’assistenza a tutti pazienti con grandi difficoltà abbandonati da tutte le istituzioni, mentre gli imboscati vengono pagati a peso d’oro con i soldi di noi contribuenti…
Quasi superfluo sottolineare che non abbiamo nessuna fiducia nelle procura di Cosenza e nei suoi magistrati corrotti.
Lettera firmata