Lettere a Iacchite’: “Cosenza, vi racconto come prendono in giro la gente negli uffici di Medicina dello sport”

Ieri pomeriggio, come non mai, mi sono vergognato di essere cittadino Italiano e soprattutto cittadino cosentino.

Alle 15 avevo appuntamento negli uffici di Medicina dello sport in Via Milelli. per il rinnovo del certificato di idoneità all’attività agonistica dei miei figli di 12 e 17 anni. Mia figlia gioca a tennis nel CUS Cosenza e a calcio nel Cosenza Calcio, mio figlio gioca a calcio nella società Salerno di Rende.

L’appuntamento era stato preso circa quattro mesi fa.

Prima premessa: questo ufficio è ancora uno dei pochi uffici pubblici che riceve solo su appuntamento e fra un appuntamento e l’altro c’è almeno un intervallo di 30 minuti se non di più. È inevitabile che i tempi di attesa per una visita siano di  3-4 mesi.

Seconda premessa: per il certificato di mia figlia era necessario portare, oltre all’esame delle urine, un certificato cardiologico particolare (Test Ergometrico). La prima data utile per prenotarlo gratuitamente presso l’ASP era ottobre 2023, a campionato finito da alcuni mesi!!!!! Sono stato costretto a farlo presso una struttura privata a pagamento (€ 90,00). Ovviamente, ho perso una mattinata di lavoro. Domanda: una volta fatto questo particolare ed attento test con strumenti moderni, a che serve fare una visita presso medicina dello sport dove il test da sforzo si fa saltando su dei cubi e lo strumento per l’elettrocardiogramma è piuttosto “semplice”?

Quando arrivo negli uffici, scopro che il certificato di attività agonistica deve essere richiesto dalle rispettive società in cui i miei figli praticano sport.

Domanda: perché nessuna delle società ci ha detto questo e ci ha fornito la sua richiesta? Fra Medicina dello sport e società c’è uno scambio di informazioni in tal senso?

Chiamo immediatamente le due società per farmi inviare le richieste via mail. Non appena ricevo sul telefonino una delle due, chiedo all’impiegato dell’ASP un indirizzo di posta elettronica per inoltrargli la mail. La risposta è stata: “il certificato lo voglio cartaceo”. Gli ho detto: vi inoltro la mail e lo stampate. Risposta: non possiamo stampare, lo voglio cartaceo. A questo punto ho cominciato ad alzare il tono della voce dicendo che siamo nel 2023 e per ricevere una “richiesta” via mail bastano pochi secondi e si potrebbe anche non stamparla e risparmiare carta. Il tutto inutilmente. Ho preso i miei figli e, questa volta, gridando ad alta voce VERGOGNA. Vergogna nei confronti di due ragazzi che per colpa di un impiegato statale che dovrebbe essere al servizio del cittadino, invece, è assolutamente contro, non potranno svolgere attività agonistica.

In questo ufficio nell’amministrazione c’erano ben tre persone per “registrare” due ragazzi e si sono rifiutati di stampare due documenti. È assolutamente una VERGOGNA. Non ci sono altre parole per definire l’accaduto.

Lettera firmata