Ci saremmo aspettati che le segreterie regionali di Cgil, Cisl ed Uil con un documento a firma dei rispettivi segretari e dei rappresentanti sindacali aziendali di Fincalabra, si fossero rivolti presentando esposti, alla Procura della Repubblica ed alla Corte dei Conti, in merito alle vicende torbide della Fincalabra, società in house regionale.
Nelle more delle indagini, che le relazioni industriali fossero interrotte, ogni tentativo del CDA della Fincalabra di condividere “colpe” fosse caduto nel vuoto, e della questione fosse formalmente investito il Consiglio Regionale, sotto la cui autorità ricade la società.
Ma invece non accade niente di tutto questo e scandalosamente, il Presidente di Fincalabra Carmelo Salvino gode della protezione dei maggiorenti del Pd calabrese, della non belligeranza sindacale e dell’appoggio della burocrazia regionale.
Quando il Governatore Mario Gerardo Oliverio ha deciso di mettere le mani sulla gestione dei fondi UE ha pensato subito allo zelante Carmelo Salvino. Salvino, direttore generale del Dipartimento Agricoltura, e tutt’ora indagato, e nominato allo stesso tempo presidente di Fincalabra senza che nessuno sollevasse la sua incompatibilità (Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica), ha sotto la sua gestione approvato bilanci con perdite milionarie da far rabbrividire.
Pertanto per premiarsi, al suo incarico inizialmente a titolo gratuito ha attribuito uno stipendio di “soli” novantamila euro l’anno, e come benefit, autista ed auto blu. I suoi colleghi del Consiglio di amministrazione, altrettanto bravi ad approvare perdite milionarie, si sono attribuiti un compenso di “soli” quarantamila euro l’anno ciascuno. Fin qui saremmo nell’ordinario orrore delle cose calabre ma ora viene il bello.
Il 30 Gennaio 2019 a diciannove raccomandatissimi collaboratori impiegati fittiziamente nel progetto CalabriaInnova, comparucci e figliocci dei maggiori esponenti del Pd calabrese, è scaduto il contrato da co.co.co. Ora, per il decreto dignità, essendo intervenuti già quattro rinnovi i contratti non sono più rinnovabili, ma il Cda su espresso ordine del governatore, in barba alla legge li proroga…
Il socio Regione da lì a poco, ricompensa il Presidente Salvino per il rinnovo dei comparucci, autorizzandolo a nominarsi direttore generale, con un compenso annuo aggiuntivo di sessantamila euro per un totale annuo di euro centocinquantamila. E ora viene il bello. Come fa una società con perdite pluriennali e milionarie a giustificare le spese appena descritte, ma soprattutto come motivare le perdite? Semplice, è tutta colpa dei dipendenti, costoro hanno un contratto di solidarietà da cinque anni, hanno uno stipendio ridotto rispetto al Contratto collettivo di lavoro nazionale del 30%, e non vogliono più abbassarsi lo stipendio.
Tranquilli, ora interviene il sindacato, ovviamente a favore dell’azienda… Non denuncia gli stipendi autoattribuiti dal Presidente e dal CDA, le consulenze dei raccomandatissimi, il dipendente di San Giovanni in Fiore compare enologico del Presidente Oliverio, da anni con uno stipendio da euro 3.500 al mese alla Cittadella per gestire gli affari degli amici, l’autista dei politici diventato ragioniere alle scuole serali, divenuto responsabile del personale e contra legem nello stesso tempo responsabile Uffici Acquisti, non denuncia i responsabili che favorendo le imprese segnalate dai politici si sono visti attribuire assegni ad personam da ventimila euro l’anno, non denuncia il rappresentante sindacale con rigorosa tessera Pd, che pur avendo raggiunto i requisiti per la pensione è stato autorizzato dal CDA a restare al lavoro perché oltre lo stipendio guadagna mille euro di missioni al mese.
Il sindacato non fa tutto questo, si appresta a firmare con l’azienda un rinnovo contrattuale che così recita: “… le parti stipulano un accordo collettivo da considerarsi anche in pejus prevalente rispetto a quello nazionale…”. Questo è lo scempio di Fincalabra, soldi pubblici in tasca a pochi, un ente strumento della politica, un sindacato prezzolato e i contributi pubblici destinati sempre alle stesse poche imprese. Vulgus vult decipi, ergo decipiatur (il popolo vuole essere ingannato, e allora sia ingannato).
C’è da dire che tutti rifiutano qualsiasi nomina alle società sub-regionali, guarda caso quello che si fa avanti è Carmelo Salvino, oggi nominato commissario anche al Corap.
Dove ha messo mano, Salvino ha rovinato sempre tutte le società subregionali capitate sotto le sue grinfie quali: Lamezia Europa (lasciata piena di debiti); Fondazione Terina (idem), l’Agricoltura (… sappiamo come è andata a finire).
Questa società è governata da Pino Galati, Nicola Adamo, Salvino Carmelo, Enzo Ruberto, Marco Aloisio e Canino Carmine. Oggi sta cercando di rovinare questa bellissima Società che si chiama Fincalabra.
Abbiamo fatto denunce alla Corte dei Conti (la quale non interviene anche avendo appurato lo stato debitorio della Fincalabra), alla Procura della Repubblica e quindi a Nicola Gratteri, ma niente. Perciò chiediamo un altro vostro intervento, non ci fermeremo mai. Solo voi potete aiutarci.
Dipendenti Fincalabra