Lettere a Iacchite’: “Fincalabra, vi spiego come funziona il sistema Calabria Innova”

Lettere a Iacchitè
Fincalabra 2019 – L’ASSUNZIONE

Il testo unico in materia di “società a partecipazione pubblica”, il decreto della Regione Calabria “direttive sul modello di governance delle società in house”, prassi giurisprudenziale, regolamenti e quant’altro, in un Paese normale impedirebbero che diciannove raccomandatissimi figli di papà e comparucci fossero assunti in Fincalabra, ente strumentale della Regione, a discapito dei calabresi perbene ed onesti che un posto di lavoro se lo devono sudare.

Da un anno e mezzo a questa parte Oliverio e tutti i suoi compari hanno firmato troppe cambiali in bianco e pertanto come ripetono nella loro cerchia ora è giunto il momento di forzare la mano.
Ma chi sono questi raccomandatissimi della politica? Cos’è Calabria Innova ? Chi l’ha voluta?

Calabria Innova nasce nel 2011 come Progetto Integrato di Sviluppo Regionale (PISR), finalizzato a sostenere i processi di innovazione delle imprese calabresi, i partner all’inizio erano AREA Science Park di Trieste, la Regione Calabria e Fincalabra.
Già al momento della nascita di Calabria Innova gli Atenei calabresi, fecero sentire la propria voce all’assessore dell’epoca Mario Caligiuri, perché non coinvolte. Ma quella era la Fincalabra di Umberto De Rose e Idone, rispettivamente presidente e vicepresidente, il povero Mario non era stato neanche eletto ma nominato da Peppe Scopelliti, pertanto per quanto lui docente universitario ne capiva le ragioni, doveva solo accettare le scelte di altri per mantenere il posto, ed era ben conscio che la finanziaria regionale e i “triestini” garantivano operazioni e movimenti che le Università non potevano concedere. Guidata operativamente dagli attuali responsabili di Fincalabra che tanti danni continuano a combinare, Project Manager venne nominato Marco Aloise, mentre revisore contabile era Antonio Mazzei per la felicità di tutti i loro compari da viaggio in Fincalabra, allora organica al centrodestra. Arrivarono milioni di euro dalla Regione Calabria, all’inizio furono ventinove, poi altri ed ancora altri…. I raccomandatissimi all’inizio erano ventiquattro, si ricorse alla finta evidenza pubblica una prima volta, e poi un’altra ancora. La severissima, competentissima e imparzialissima commissione di valutazione (come direbbe Cetto Laqualunque…), era composta da funzionari e dirigenti di Fincalabra, nominati dal presidente e viceresidente di Fincalabra, sempre Umberto De Rose e Idone. Responsabile del procedimento, l’attuale responsabile del personale di Fincalabra ovvero l’ex autista dell’onorevole Giuseppe Galati, diplomato alle scuole serali, Vincenzo Ruberto da Lamezia Terme.

Da lì a poco, per un’analoga vicenda i funzionari di Fincalabra finirono indagati nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro su illeciti connessi alle assunzioni a Fincalabra, agli stessi, fu contestato l’abuso d’ufficio.
Stranamente, anziché subire limitazioni al loro operato, una delibera del Consiglio d’Amministrazione li premiò tutti quanti, assegnando loro per tutta la vita un assegno ad personam pari ad euro 20.000 lordi all’anno in aggiunta ai loro grassi stipendi da cinquemila euro al mese.
Cosa sia oggi l’innovazione in Calabria lo lasciamo dire ai calabresi, cosa abbia dato Calabria Innova alla nostra regione non ce ne siamo accorti, ma sappiamo bene cosa ha ricevuto.

Sarebbe il caso che qualcuno andasse a guardare le rendicontazioni dei fondi europei sul progetto Calabria Innova degli anni 2012/2015, controllasse le spese di tale prof. Danilo Farinelli di Trieste e del suo entourage, la selezione dei fornitori, molto spesso scelti con fornitura sotto soglia e con procedura d’urgenza, i costi da capogiro per forniture di servizi e ne cercasse le evidenze, controllasse le consulenze, gli incarichi e gli output prodotti.
Questo è tanto altro ancora è il sistema Calabria Innova, ora ci vogliono affibbiare per tutta la vita a noi calabresi onesti il costo di diciannove raccomandatissimi. Attualmente percepiscono duemila euro netti al mese senza garantire neanche la presenza… c

Chiediamo al Movimento 5stelle, alla magistratura attenta, ai Dipartimenti regionali competenti, alla Corte dei Conti, alla Guardia di Finanza, ai sindacati, ai dipendenti onesti dell’ente di dire basta, di fermare questo Consiglio d’Amministrazione di Fincalabra che continuamente riceve questi scrocconi, e che a breve li assumerà.

Un’ultima chicca: i componenti del CDA che fino allo scorso anno svolgevano l’incarico gratuitamente perché la legge vieta il cumulo delle indennità, grazie a cavilli e furbate ora sono lautamente retribuiti. Basta, è una vergogna. Calabria, reagisci.

PS: Povero Carmelo Salvino, oggi preoccupato in quanto deve risolvere il problema dei dipendenti di Calabria Innova, visto che la sua nomina è stata voluta da Madame Fifì e Capu i liuni come li chiamate voi (Enza Bruno Bossio e Nicola Adamo per i nuovi di Iacchite’). Oggi, se non dà questa risposta, gli conviene dimettersi.

Lettera firmata