Gentilissimo direttore,
dopo aver letto l’articolo “La spiaggia di Chiara Ferragni” (https://www.iacchite.blog/la-spiaggia-di-chiara-ferragni-paga-allo-stato-1500-euro-daffitto-e-incassa-12-milioni/) sui favolosi guadagni dei lidi balneari, i cui gestori pare siano diventati padroni per discendenza di un bene pubblico, mi è sorta la curiosità di conoscere quanto pagano di canone al Demanio le attività balneari di Scalea e quanto dichiarano al fisco nell’annuale denuncia dei redditi.
Sarebbe possibile conoscere questi dati giacché detta categoria commerciale piange sempre miseria e pretende agevolazioni anche dal Comune per quanto attiene a RSU, depurazione ecc.,ecc.?
PARE che a Scalea, che non fa eccezione rispetto al resto d’Italia ma che presenta oltremodo delle criticità peggiori che in altre zone, i lidi siano 125 (centoventicinque).
Da una recente indagine della Guardia di Finanza PARE che ad almeno 30 (trenta) si sarebbe dovuta revocare la Concessione Demaniale ma, PARE che l’Amministrazione Comunale di Scalea non proceda in tal senso pressata dalla Lobby e Forse per opportunismo clientelare.
Da un conteggio molto approssimativo e da voci correnti PARE che un gestore di lido con 50 (cinquanta) ombrelloni (ma ve ne sono alcuni che ne hanno molti di più) porti a casa oltre 100.000,00 (centomila) Euro NETTI (decurtate le spese) –di più e non di meno– in SOLI 2 (DUE) MESI di lavoro.
Il calcolo è facile considerata la resa media giornaliera di un ombrellone con annessi e connessi (al ribasso) di Euro 50,00 (Ombrellone, sdraio, lettini, bar-ristoro, parcheggio, doccia ecc.) per 62 (sessantadue) giorni (luglio/agosto) e senza considerare i giorni di lavoro di giugno e settembre.
Alla faccia di chi lavora tutto l’anno. Altro che crisi! Un discorso a parte meriterebbe il problema ambientale dei lidi al centro di Scalea attaccati l’uno all’altro fronte mare sulla spiaggia del lungomare Ruggero Loria- pur avendo alcuni le strutture e i manufatti lato monte- che hanno fatto perdere tutto il panorama e il fascino della scogliera dell’Ajnella.
Lettera firmata