Lettere a Iacchite’: “Joppolo, vi racconto un po’ di storie di illegalità diffusa”

Vorrei scrivere qualcosa sulla situazione di Joppolo, centro del Vibonese molto vicino a Nicotera, che non riguarda solo lo sversamento attuale di liquami del quale vi siete occupati qualche giorno fa.

JOPPOLO, LIQUAMI NEL TORRENTE E POI IN MARE (https://www.iacchite.blog/joppolo-liquami-nel-torrente-mandricelle-e-poi-in-mare-da-10-giorni-ma-nessuno-si-preoccupa/)

Parliamo di un Comune dove il sindaco è stato condannato nel dicembre del 2020 per associazione a delinquere e per truffa ai danni del sistema sanitario (operazione Pharma Bluff del gennaio 2014). Lo scorso 26 febbraio, in appello, ha accettato la prescrizione per non incorrere nella conferma della condanna anche se nello stesso dispositivo, i giudici di secondo grado, rimandano alla giustizia civile per la quantificazione del danno arrecato all’Asp di Vibo Valentia, oltre a condannarli alle spese processuali. In tutto ciò lui continua ad amministrare la cosa pubblica rappresentando lo stato, quando lo stato lo ha truffato!

Un consigliere comunale, cognato del sindaco (marito della sorella del sindaco), è dipendente dell’impresa che si occupa della gestione e manutenzione degli impianti della depurazione (avrebbe dovuto controllare lui gli sversamenti…). Nei suoi confronti il comune ha adottato già per la seconda volta il potere sostitutivo, vista la morosità dell’impresa nel pagare il consigliere-dipendente, liquidando direttamente le somme nel conto corrente del consigliere, senza preoccuparsi della potenziale incompatibilità. Eppure l’azienda aveva chiesto al comune di pagare gli arretrati in modo da poter sistemare anche le pendenze con il consigliere-dipendente-cognato del sindaco. Invece preferiscono fare 2 liquidazioni distinte nello stesso giorno: uno per il dipendente e uno per l’azienda.

Lo stesso consigliere, poi, è stato interessato un paio di mesi fa da controlli per abusivismo edilizio nell’abitazione di residenza, intestata alla moglie (sorella del sindaco). A breve l’ufficio tecnico dovrà emanare i provvedimenti necessari.

Il presidente del consiglio comunale ha fatto causa al comune per la mancata liquidazione dell’indennità di funzione di una passata consiliatura, avendone ragione in sede giudiziaria e intascando circa 5200 euro, omettendo però di dichiarare di occupare una posizione lavorativa pubblica (collaboratore scolastico) per cui spetta, non essendo in aspettativa, il 50% dell’indennità prevista. Ha intascato il doppio di quanto gli sarebbe spettato, oltre a cumulare l’indennità con i gettoni di presenza (altri 1500 euro circa) in quanto consigliere comunale (il cumulo è espressamente vietato dalla normativa).

Lo stesso presidente del consiglio è stato interessato sempre un paio di mesi fa da controlli per abusivismo edilizio, in zona vincolata (vincolo paesaggistico-ambientale), presso la propria abitazione. Anche per lui a breve dovrà emanare i provvedimenti l’ufficio tecnico.

Il responsabile dell’area amministrativa e il responsabile dell’area finanziaria, fortemente in collegamento con il sindaco, sono entrambi interessati da procedimenti per abusivismo edilizio in area vincolata (vincolo paesaggistico-ambientale). Da due anni circa i carabinieri di Joppolo e la prefettura di Vibo chiedono lumi sulle vicende ma al comune si continua ad insabbiare. Per altre vicende di abusivismo si chiudono i procedimenti mentre per queste due non si muove nulla.

Il responsabile dell’area finanziaria ha nominato la società Iruka con sede in provincia di Cosenza per il supporto di tutti i procedimenti finanziari e dell’area tributi per circa 40.000 euro l’anno, non tenendo conto che uno dei soci (al 50% con la moglie) è reduce da una strana vicenda di liquidazioni anomale presso l’ufficio finanziario del comune di Acquappesa (Cosenza), dove sono dovuti intervenire il sindaco e il segretario comunale. E non è finita qui…

Lettera firmata