Lettere a Iacchite’: “La politica corrotta e le navi dei veleni”

Chissà se ora tutti i mali della Calabria saranno addebitati al cronista della Rai che si è permesso di citare la famosa vecchia vicenda, archiviata e finita nel buco nero dei misteri italiani, di una probabile nave dei veleni nelle acque di un centro sulla costiera cosentina, al Giro d’Italia mentre transitava da quelle parti. Siamo proprio alla frutta.

Si sta gridando al danno d’immagine, invocando risarcimenti, quando sappiamo tutti che l’intero Mediterraneo è un contenitore di scorie tossiche, specie le coste calabre. Le discariche marine di rifiuti tossici e radioattivi, le carrette utilizzate per simulare naufragi e gli inabissamenti sui fondali sono il sistema criminale messo in atto nel Mediterraneo e soprattutto sulle coste ioniche e tirreniche, dalle varie ecomafie che si sono spartite anche il mare, da un ventennio circa.

Le cosiddette “navi a perdere” hanno dei nomi: Jolly Rosso, Mikigan, Marylijoan, Aouxum, Cunsky e tante altre. Sono dati, con tanto di mappa, dei vari osservatori come Legambiente, WWF, Grenpeace e commissioni d’inchiesta grazie ai quali, la magistratura sta tutt’ora indagando. Oltre a questo, la nostra regione è avvilita e umiliata continuamente da scandali in cui il connubio mafia-politica è il protagonista, esistono politici collusi, politici disonesti, politici criminali, esiste lo scandalo ‘Calabria Verde’, esiste lo scandalo ‘Calabria Etica’, esiste lo scandalo Rimborsopoli, la sanità è a zero, chissà cosa ci riserva il futuro e alcuni personaggi della classe politica calabrese fanno finta di scandalizzarsi per una telecronaca… Ogni tanto non guasterebbe essere seri.

Pasquale Aiello